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domenica 24 agosto 2014

Valpelline - traversata completa della Costiera dell'Aroletta

La Costiera dell'Aroletta si trova a ridosso del Rifugio Crête Sèche, in alta Valpelline. È conosciuta per le numerose arrampicate principalmente sportive che si articolano sul versante orientale dell'Aiguille de l'Aroletta, della Punta Jean Charrey (*Spigolo Bozzetti*) e della Vierge de l'Aroletta. La roccia non è purtroppo di ottima qualità ovunque... ma l'entusiasmo del gestore del rifugio (Daniele) ha contaminato parecchi alpinisti e arrampicatori che periodicamente percorrono le vie più gettonate, ottimamante attrezzate. Tutte le relazioni degli itinerari di arrampicata si possono scaricare direttamente dal sito Web del rifugio.
In passato queste montagne erano considerate la "palestra" di arrampicata degli aostani, terreno su cui fare esperienza per salite più impegnative. Ora i tempi sono cambiati... e si tende purtroppo a cimentarsi direttamente con queste ultime. Peccato, perché un po' di sana esperienza su terreni non proprio asettizzati è molto più formativo che percorrere le solite vie battute (anche se più impegnative).
Personalmente sono abbastanza legato all'Aroletta: venivo da giovane con mio padre a riscoprire i vecchi itinerari prima che si confondessero con le moderne linee di fix. Un ricordo fra tutti: il Berger d'Aroletta. Si tratta di un curioso monolite alto una cinquantina di metri; il suo versante Ovest è quello più ripido, dove le guide F. Garda e P. Rosset avevano tracciato una via breve ma ardita. Nel 1994 son dovuto tornare due volte per riuscire a venire a capo di quell'itinerario, che non era praticamente attrezzato... esperienze di gioventù, preziosissimo bagaglio formativo!
L'idea di percorrere in cresta tutta la Costiera dell'Aroletta mi è venuta recentemente... sapevo che, a tratti, viene percorsa regolarmente ma mi stuzzicava l'idea di poterla concatenare d'un fiato tutta insieme. Si tratta di una bella cavalcata in cresta che presenta uno sviluppo lineare di più di 2 km, con numerosi sali-scendi, calate e tratti di arrampicata. Ogni tanto si trova qualche fix delle vie moderne (Pointe Duc e Punta Jean Charrey) oppure qualche calata recentemente attrezzata (Aiguille de l'Aroletta e Berger); dopo il Col du Grand Barmé si trova una calata da un gendarme attrezzata con un cordone e un cavo d'acciaio; le calate dalla Vierge de l'Aroletta sono ancora quelle vecchie a spit da 8 mm ma ancora valide; una breve calata a chiodi dal primo gendarme dopo il Col de l'Aroletta. Indubbiamente è un ottimo terreno per impratichirsi con le manovre di corda e i cambi di assetto! È lunga e non bisogna perdere troppo tempo se si vuole portare a termine nella sua integralità... c'è da dire che è possibile interrompere in più punti: le vie di fuga si trovano generalmente in corrispondenza dei colli.
Per avere un parametro indicativo, noi abbiamo percorso la cresta in 8 ore dal rifugio al Col de Faudery... l'unico tratto conosciuto era la vetta del Berger d'Aroletta (raggiunto 20 anni fa dalla via *Garda-Rosset*) e il tratto compreso tra la Punta Jean Charrey e il Col de l'Aroletta. Per il resto, onsight... anzi flash, dopo attenta lettura della Guida ai Monti d'Italia :-)

Materiale: 1 corda da 50 m, 4 rinvii, una piccola scelta di protezioni veloci, cordini e fettucce, pedule leggere.
Esposizione: prevalentemente Sud Est.
Avvicinamento: dal Rifugio Crête Sèche, attraversare in lieve discesa verso l'estremità sinistra dell'Aiguille de l'Aroletta, da dove si risale il ripido canale (paravalanghe) che conduce al Col du Freyty.
Discesa: dal Col de Faudery, raggiungere il sentiero della via normale al Mont Gelé. Percorrerlo verso destra fino al Rifugio Crête Sèche.

In rosso è indicata la cresta percorsa

Schema orografico della Costiera dell'Aroletta, tratto dalla Guida ai Monti d'Italia (Buscaini)

Un momento della traversata, prima della Vierge de l'Aroletta: sullo sfondo il Rifugio Crête Sèche

Attraversamento di un pinnaccolo dopo il Col de l'Aroletta

Ultimo tratto di cresta prima del Col de Faudery