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domenica 19 agosto 2018

Traversata Punta Fontanella - Monte Dragone

Approfittando di una bella giornata estiva, siamo andati a curiosare un angolo selvaggio della Valle d'Aosta a cavallo tra Valtournenche e Valpelline. L'occasione ci è offerta dalla traversata Punta Fontanella - Monte Dragone, forse più conosciuta in passato che adesso. Si tratta di un percorso di cresta non difficile, che concentra tutte le difficoltà tecniche in 40 metri di arrampicata sul cosiddetto "Salto del Dragone" (IV grado sostenuto); tutto il resto è nettamente più facile. Nonostante la disomogeneità, resta comunque una gita molto interessante dal punto di vista paesaggistico, con la certezza di non incontrare anima viva.
Consiglio assolutamente di fermarsi (se non per dormire) a mangiare una polenta da Flavio al rifugio Perucca-Vuillermoz; sarà felice di accogliervi e di illustrarvi il passaggio migliore per attaccare la cresta.
Oggi abbiamo scelto di percorrere questa cresta in giornata direttamente da Valtournenche: un bel allenamento lungo, completo e divertente. Il giro completo è circa di 23 km con 2000 metri di dislivello positivo (e negativo); per portarlo a termine Alessandra ed io abbiamo impiegato poco più di 7 ore, con uno zainetto leggero e una buona andatura... ;-)

Materiale: 1 corda da 20 m, 4 moschettoni, casco.
Esposizione: varia, comunque sempre al sole.
Avvicinamento: la base d'appoggio per questo itinerario è il rifugio Perucca-Vuillermoz, raggiungibile da Valtournenche con una lunga camminata. Da qui, puntare alla forcella a NO del Colle di Valcournera dove inizia la cresa SE della Punta Fontanella.
Discesa: la traversata in cresta prevede di tornare al rifugio Perucca-Vuillermoz e rietrare poi a Valtournenche per il sentiero percorso in salita.

Prima parte della cresta SE della Punta Fonatanella; sullo sfondo il Lago di Cignana.

In vetta alla Punta Fontanella.

Al cospetto del "Salto del Dragone".

In arrampicata su "Salto del Dragone".

Ancora una fase della salita del "Salto del Dragone".

Il rifugio Perucca-Vuillermoz con lo sfondo della prima parte della cresta.

venerdì 3 agosto 2018

Pic Adolphe Rey - *Inouït*

Per la serie "alla scoperta di itinerari poco conosciuti di fianco a vie super frequentate", oggi siamo andati a dare un'occhiata a *Inouït* (340 m, ED+, 7b/+ max, 6b+ obbl.) all'estrema sinistra della parete soleggiata del Pic Adolphe Rey. Avevo già avuto un'idea della tipologia quando avevo percorso la vicina *Marzipanpan* e le attese non sono state deluse. Si tratta di una bella via aperta nel 1990 da G. Long e R. Vogler, una cordata molto attiva in quegli anni.
Le uniche notizie che avevo erano quelle contenute nel purtroppo introvabile libro di M. Piola "Le topo du Massif du Mont Blanc - tome II". Lo schizzo, come sempre, si avvicina alla perfezione... ma le valutazioni - almeno per quanto concerne il tiro più difficile - sono forse un po' strette, secondo me. Questione di far conoscere maggiormente la via per far aumentare le ripetizioni. Sì, perchè l'itinerario merita più successo di quello che ha attualmente. La roccia è di buona qualità; con qualche passaggio in più, si pulirebbe ulteriormente soprattutto dallo strato superficiale che in alcuni tratti sgrana un po'.
L'attrezzatura in posto è piuttosto essenziale, soste comprese. Non è stata concepita per essere scesa in doppia quindi occorre uscire in cima per calarsi a Ovest o da *Police des glaciers*.
Di seguito alcune indicazioni più precise per una ripetizione:
L1: sul topo ho indicato una lunghezza in comune con *Marzipanpan* (2 fix), anche se probabilmente il tracciato originale - per rimanere autonomo - passa nel diedro di sinistra; S1 su un fix con possibilità di rinforzare con friends.
L2: fessura sopra la sosta (a destra è *Marzipanpan*), al suo termine tre fix conducono in sosta; S2 su un fix... ci sarebbe anche il secondo ma manca piastrina da 10 mm e bullone da 17 mm.
L3: tre fix in diagonale verso sinistra per proteggere un tiro con roccia non proprio perfetta (qualche blocco instabile); S3 su un fix con possibilità di rinforzare con friends.
L4: dritto sopra la sosta, la soluzione più elegante è percorrere la fessura verticale che incide un enorme blocco staccato (a sx e a dx ci sono due diedri ma la fessura centrale è molto bella - incastro di mano); al termine, una linea di 9 fix conduce alla sosta... ci sarebbe anche il decimo fix ma manca placchetta e bullone (stesse misure di S2); si passa lo stesso ma l'obbligatorio è più alto (6b+) e per il secondo di cordata è meno simpatico; S4 su due fix da collegare.
L5: vena di quarzo bellissima seguita da placca appoggiata sempre verso sinistra con fix poco visibili; S5 su due fix poco visibili da collegare.
L6: dritto sopra la sosta, ribaltamento obbligatorio protetto da un friend poi qualche fix fino alla grande cengia; S6 da attrezzare su grandi blocchi.
Breve tratto di trasferimento alla base di un diedro arancione.
L7: in diagonale a sinistra mantenendosi appena a sinistra della vena di quarzo; S7 da attrezzare su friends su un gradino spiovente alla base di un tratto verticale fessurato.
L8: dritto sopra la sosta, fessurino da proteggere poi al suo termine fix non visibile che indica il percorso; dall'ultimo fix si può uscire indifferentemente a destra o sinistra fino alla cresta sommitale.

Materiale: corde da 50 m, 12 rinvii, 1 set di friends da #.1 X4 a #3 C4 BD.
Esposizione: Sud.
Avvicinamento: a piedi in circa 45 minuti da Punta Helbronner; un fix Raumer con maillon alla base della via.
Discesa: in doppia lungo *Police des glaciers* che si raggiunge percorrendo con due lunghezze la cresta sommitale del Pic Adolphe verso Est. La via non è attrezzata per la discesa in doppia.

Arrivo in sosta sul secondo tiro.
Vista dall'alto sul tiro più impegnativo della via, il quarto.
Quinto tiro: dopo il primo tratto verticale si esce su una bellissima placca rossa.
Arrivo in sosta sul penultimo tiro.
Ultimo tiro: si può uscire indifferentemente a destra (più comodo per raggiungere le doppie di *Police des glaciers*) oppure a sinistra verso la cima più alta del Pic Adolphe Rey (come qui in foto).
Il topo della via... secoondo me :-)
Zoom sulla parte alta della via.