C'è sempre da "scoprire" qualche bel percorso sulle montagne di casa. Oggi è stata la volta di un itinerario di cresta piuttosto lungo ma su terreno facile che consente una progressione relativamente veloce. La meta è la Punta Garin, sorella povera del Mont Emilius in quanto non gode della fama e della frequentazione della nota montagna che sovrasta la piana di Aosta. Sarà perchè non è così imponente vista dal fondovalle, sarà perchè non presenta una via di salita comoda e di facile accesso. Sta di fatto che sul libro di vetta le firme sono veramente poche per una bella piramide rocciosa alta 3448 metri.
Quasi trenta anni fa ero salito insieme a mio padre lungo la cresta Sud-Ovest; purtroppo (o per fortuna) la memoria ha cancellato il ricordo della lunga discesa su terreno sassoso. Ora capisco quelli che affermano che sulla Punta Garin ci si va una volta sola nella vita :-)
La curiosità di percorrere il lungo crestone che fa da spartiacque tra il Vallone del Grauson e quello di Arpisson ogni tanto riaffiorava ma solo quest'anno sono riuscito a concretizzarlo. Insieme ad Alessandra, siamo partiti da Gimillan per salire in vetta alla Punta di Arpisson passando dalla Punta Tsaplana. Da qui abbiamo seguito fedelmente il filo di cresta, passando sulla Punta Coppi e sulla Punta Fleurie, fino in vetta alla Punta Garin. Il terreno è molto facile (qualche breve tratto di grado III) e consente una progressione in corda corta senza l'utilizzo di materiale aggiuntivo. Sui circa 3 km di cresta abbiamo trovato solo un chiodo e un vecchio cordone.
Dalla vetta, ci sono due opzioni per la discesa: direttamente lungo la cresta Sud Est e il vallone di Crot Fleurie oppure il giro più largo dal versante Nord e i Laghi di Lussert. Dire quale dei due percorsi sia migliore è impossibile: questione di gusti. In entrambi i casi, è lunga! Visto che avevamo tempo, abbiamo scelto quello più lungo, per andare a dare un'occhiata al nuovo rifugio Grauson che dovrebbe aprire nella prossima estate.
Per percorrere questo itinerario ad anello con 22 km di sviluppo e 1850 m di dislivello positivo (e negativo) Alessandra ed io abbiamo impiegato poco meno di 7 ore con uno zaino leggero e in scarpe da ginnastica; come al solito, parametro puramente indicativo e relativo, soprattutto al fatto che non eravamo solo in due... :-)
Materiale: corda da 20 m, 3 nuts, 2 moschettoni sciolti.
Esposizione: Sud, Nord e Est.
Avvicinamento: da Gimillan lungo l'evidente sentiero della Punta Tsaplana.
Discesa: dalla Punta Garin lungo il versante Nord quindi a destra verso i Laghi di Lussert, poi lungo il sentiero che riconduce a Gimillan.
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Salita alla Punta Tsaplana. |
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Sorpresa in cima alla Punta Tsaplana: la messa all'aria aperta. |
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Punta di Arpisson con lo sfondo della Grivola. |
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Dalla Punta di Arpisson si intravede il lungo crestone che conduce sulla Punta Garin. |
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Natural stone balancing... chissà quanto durerà ancora. |
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Tranne qualche breve passaggio di facile arrampicata, il resto della cresta è tutto così: sgrèben :-) |
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Quasi in vetta alla Punta Garin, con lo sfondo della cresta appena percorsa. |
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Uno sguardo al libro di vetta sulla Punta Garin: pochissime firme. |
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Vista dalla cima della Punta Garin verso l'eterna pietraia che conduce ai Laghi di Lussert. |
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Il lago più alto, con lo sfondo della Punta Garin. |
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Uno dei tanti Laghi di Lussert. |
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Sotto i laghi si transita accanto al cantiere (quasi terminato) del futuro nuovo rifugio Grauson. |
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La traccia del percorso effettuato. |