mercoledì 27 luglio 2022

Sanetsch - *Damned* + *Mountain*

Bis di vie a Sanetsch dopo tre anni dall'ultima visita. Dopo aver percorso una dozzina di vie sulla classicissima Paroi des Montons, la struttura più alta ed evidente, ho voluto curiosare un altro settore che conoscevo solo sulla carta ma che non avevo mai considerato prima d'ora. Si tratta della Paroi du Dam, situata a destra dei Montons, che si trova direttamente sopra la strada carrozzabilee e che è riconoscibile per la presenza di grandi anfratti strapiombanti alla base. Abbiamo percorso due vie di media difficoltà: *Damned* (180 m, 7a max, 6c obbl.) e *Mountain* (180 m, 7a+ max, 6b obbl.), belle entrambe ma la prima si colloca ad un livello estetico sicuramente più alto della seconda. Chiodatura a fix regolare che non richiede l'utilizzo di protezioni veloci. Come la maggior parte degli itinerari presenti in zona, anche questi portano la firma dei mitici f.lli Remy che sono tornati più volte in parete per "addomesticare" i passaggi più expo che erano lo spauracchio di molti ripetitori negli anni '90. Attualmente non si può dire che la distanza tra i fix sia ascellare ma non si rischia di farsi seriamente male in caso di caduta.
Paroi du Dam, quindi, promossa a pieni voti, con vie non eccessivamente lunghe che permettono di riempire egregiamente una mezza giornata oppure una lunga concatenandone due di fila. Extra bonus, inoltre, la possibilità di arrampicare sui numerosi monotiri presenti alla base anche in giornate di pioggia. Da tenere presente.

Materiale: corde da 60 m, 12 rinvii.
Esposizione: Sud, al sole tutto il giorno.
Avvicinamento: in circa 20 minuti dal parcheggio, evidente, bolli rossi.
Discesa: in doppia lungo l'asse delle vie.

Vista generale della Paroi du Dam durante l'avvicinamento.

Ancora un'immagine frontale della Paroi du Dam.

La scritta alla base del terzo tiro di *Damned* non lascia dubbi sulla direzione corretta da seguire.

Terzo tiro di *Damned*, un ex 6c che si è trasformato in 7a; forse in medio stat virtus.

Alessandra alle prese con la roccia stratosferica di Sanetsch.

Quarto tiro di *Damned*, non difficile e su una roccia praticamente perfetta. La foto non rende giustizia.

Ultimo tiro di *Damned*, ancora calcare di eccellente qualità su difficoltà plaisir.

Altra via, altro regalo: *Mountain*, primo tiro.

Arrivo in sosta sul primo tiro di *Mountain*, con roccia non proprio pulita.
Forse pecca un po' di scarsa frequentazione (sulla guida non ha l'asterisco delle vie assolutamente da fare).

Il secondo tiro di *Mountain* (7a+) è il più difficile tecnicamente.
Dopo una partenza su tacche non proprio iper solide,
si conclude sulla roccia più bella che si possa immaginare.

Terzo tiro di *Mountain*, in diagonale quasi pianeggiante alla ricerca della roccia migliore;
perfetto Remy brothers style!

Prima un traverso verso sinistra, poi un traverso verso destra per tornare sull'asse della via
e agevolare la discesa in doppia.

Come sempre a Sanetsch, anche il secondo di cordata non può permettersi troppe distrazioni.
Questo è il penultimo tiro di *Mountain*.

Uno dei tanti monotiri presenti alla base della Paroi du Dam: questo è *In Floria*, una fessura di 6c abbastanza lunga e strapiombante: più bello da vedere che da scalare, purtroppo, a causa del terriccio presente sulle prese della seconda metà.

venerdì 8 luglio 2022

Dolomiti - arrampicate varie

Breve trasferta in Dolomiti nell'ambito del corso di formazione per aspiranti guide alpine del Collegio regionale della Valle d'Aosta (UVGAM). Insieme agli allievi ho avuto il piacere di percorrere alcuni itinerari più o meno classici in zona Passo Sella. Il meteo bizzarro, con costanti temporali pomeridiani, ci ha purtroppo costretti a scegliere itinerari relativamente brevi e logisticamente semplici; scalare "nell'erba del vicino" però ha sempre il suo fascino e il terreno dolomitico è un ottimo banco di prova per i futuri professionisti magari più abituati ad altri terreni.
L'unica via un po' più lunga ci è stata concessa il primo giorno, meteorologicamente più stabile, in cui abbiamo percorso la classica *Fedele* (800 m, D+, 5b max) sulla parete Ovest del Sass Pordoi. Questa via si compone di due parti, quella bassa fino alla grande cengia circolare e quella alta fino alla cima dove è situata la stazione di arrivo della funivia. Dopo aver percorso la prima parte ci siamo diretti verso l'attacco della parte alta ma siamo stati incuriositi da una linea di fix (di colore blu) appena a sinistra di camini finali della *Nobile*. Un rapido check internet-telefono con i colleghi locals non ha prodotto risultati sperati, quindi ci siamo lanciati alla scoperta tiro per tiro senza aspettative e valutando la situazione metro per metro. Dopo aver percorso tre tiri interamente attrezzati, con difficoltà massime di 6b/+, siamo aprodati su una comoda cengia alla base del muro finale, strapiombante e purtroppo bagnato. Con un lungo traverso (facile ma con alcuni tratti di roccia delicata) ci siamo collegati agli ultimi metri della *Fedele* originale, ormai in vista della funivia.
Il secondo giorno, con meteo veramente al limite, ci siamo diretti verso le Mesules dove abbiamo percorso i primi tre tiri di *Diamante* (300 m, 7b+ max, 6c+ obbl.), per poi ritirarci in doppia sotto il diluvio. Via stupenda, sostenuta ed esigente, sicuramente da tornare per finirla.
Terzo giorno più relax ma con i soliti temporali puntuali nel primissimo pomeriggio. La scelta è caduta sul Ciampanil de Val in Vallunga, meta ideale per le giornate instabili, dove abbiamo percorso *Carpe diem* (200 m, 6b max, 6a obbl.).
Il quarto giorno si presentava un po' meglio dei precedenti e abbiamo optato per tornare a chiudere i conti con *Diamante* alle Mesules. Gruppo motivato e vantaggio di conoscere già le prime tre lunghezze. Siamo riusciti finalmente a terminare la via con un risultato quasi insperato, ovvero quello di percorrerla tutta in bello stile. Il merito va sicuramente a chi apriva le danze, Maurizio Z., che ha scalato con la sicurezza di chi ha l'8b negli avambracci ma anche la necessaria esperienza per muoversi sul cosiddetto "terrain d'aventure"; bravo! A me è toccato solo seguire una strada quasi in discesa, con le indicazioni che mi arrivavano dall'alto ("monodito di destro, poi monodito di sinistro...") e sotto l'effetto stupefacente del magico ibuprofene assunto per arginare la febbre della notte precedente. Un solo consiglio che mi sento di dare: via assolutamente da fare, chiaramente con un livello adeguato, evitando però la discesa in doppia dalla cima, visto che c'è un bellissimo sentiero che riporta alla strada.
L'ultimo giorno di permanenza è stato infine speso sulla roccia più bella della zon del Sella: il cosiddetto Pilastro dei Sogni, ovvero un pezzo di Verdon in mezzo alle Dolomiti, a due passi dall'auto. Abbiamo salito la classica *Traumpfeiler* (150 m, 7a max, 6b+ obbl.), una delle prime vie attrezzate dall'alto in ottica sportiva della zona, che ci ha regalato una splendida arrampicata tecnica su roccia compattissima.
Appuntamento alla prossima volta in Dolomiti, sperando in un meteo migliore.

Primi tiri della *Fedele* sul Sass Pordoi.

Vista panoramica dalla parete Ovest del Sass Pordoi.

Di fianco (a sinistra) alla perte alta della *Fedele* corre questa bella linea attrezzata a fix (blu)
di cui non siamo riusciti a reperire informazioni.

Il "duro" compito di dare giudizi agli allievi
e soprattutto di gestire il rischio che questo tipo di attività impone (foto M. Bozzolo).

*Carpe diem* sul Ciampanil de Val è ideale per le giornate con meteo incerto.

Vista dall'alto sui tiri centrali di *Carpe diem*, non difficili ma sempre aerei ed esposti.

Purtroppo una sola immagine per documentare una via stupenda: *Diamante* alle Mesules.

sabato 2 luglio 2022

Circuito "Soirée Vertikal 2022" - 1° posto categoria Over 40

Timido ritorno alle competizioni di corsa in montagna per me, dopo due stagioni praticamente saltate a causa dell'emergenza sanitaria. Ho partecipato ad un circuito di gare molto particolari, denominato "Soirée Vertikal", che - come dice il nome - prevedeva quattro prove molto corte (in genere 3/400 metri D+) da svolgere con partenza a cronometro al calar del sole. Lo scarso sviluppo dei percorsi e l'orario serale hanno sicuramente contribuito al grande successo della manifestazione, che ha visto mediamente circa 200 partecipanti a tappa. È vero che in 15/20 minuti di gara in salita i ritmi sono elevatissimi e richiedono uno sforzo cardiaco non indifferente ma è anche vero che non è necessario un allenamento importante per poter portare a terime le prove. E i distacchi dai primi non sono cospicui: magra soddisfazione.
Cercando sempre di dare il massimo in gara, sono riuscito a piazzarmi praticamente sempre nei primi dieci posti della classifica assoluta, che per me è già un ottimo risultato. Il format del circuito prevedeva però una classifica a parte per gli Over 40, categoria alla quale appartengo da quasi 10 anni. La fortuna ha voluto che alle quattro prove non ha partecipato nessun big nato prima del 1982, quindi ho potuto vincere tutte le quattro prove e quindi il circuito.
Considerato il successo di questa prima edizione, mi auguro vivamente che l'anno prossimo ci sarà una replica, magari con tracciati inediti in giro per la Valle d'Aosta.

Prima tappa, Santa Colomba: quinto assoluto, primo cat. Over 40 (foto D. Verthuy).

Seconda tappa, Petit Fenis (Nus): ottavo assoluto, primo cat. Over 40.
Qui in compagnia del giovane A. Dellavalle con cui ho condiviso molte gare.

Terza tappa, Valpelline: undicesimo assoluto, primo cat. Over 40 (foto D. Verthuy).

Quarta tappa, Glassier (Ollomont): sesto assoluto, primo cat. Over 40 (foto D. Verthuy).

Quattro vittorie consecutive di categoria, quindi primo posto finale nel circuito 2022;
podio condiviso con alcuni grandi nomi dell'atletica e del ciclismo non solo a livello regionale
(M. Béthaz, E. Champrétavy, Y. Droz, C. Joux)
(foto D. Verthuy).