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martedì 10 ottobre 2023

Pic de Céüse - *Aguirre*

Il richiamo di Céüse è sempre fortissimo e dopo una tappa nel briançonnais non si poteva non fare una visita alla falesia più famosa del Mondo. Falesia, quindi monotiri? Non necessariamente. Come da tradizione (assolutamente personale e non condivisa da gran parte degli amici arrampicatori), invece di andare tranquillamente in un settore e scalare gli innumerevoli e fantastici monotiri che offre la falesia, ci siamo diretti alla Grande Face per salire l'ennesima - quarta per la precisione - via lunga. La roccia è strepitosa ovunque e sbucare sul Plateau de Céüse con gli ultimi raggi del sole autunnale nella più completa solitudine non ha prezzo.
La scelta, questa volta, è caduta su *Aguirre* (150 m, 7b max, 6c obbl.), storico itinerario aperto all'inizio degli anni '80 da un giovanissimo J.C. Lafaille insieme al suo maestro di allora P. Macle che furoreggiava tra Buoux e Verdon. Per citare una via su tutte, *L'ange en décomposition* è opera sua.
*Aguirre* è stata aperta come si usava all'epoca, ovvero dal basso in puro stile alpinistico, con materiale in gran parte "classico" composto da chiodi e pochi spit piantati a mano. È stata successivamente riattrezzata in ottica moderna nel 1993 e ora è percorribile solo con i rinvii. Sono solo sei tiri (alcuni molto corti), è vero, ma tutti belli e sulla roccia che ha reso celebre Céüse in tutto il Mondo. Le difficoltà vanno in crescendo, fino all'ultimo tiro (7b) che rappresenta la ciliegina sulla torta da gustare seduti sul plateau sommitale. Questa lunghezza, dopo uno spostamento verso sinistra, oppone subito una sezione intensa su piccole prese difficili da vedere per poi involarsi lungo una fessura relativamente facile ma esteticissima e aerea che conduce alla piccola sorpresina finale: un passo molto tecnico su roccia grigia piuttosto liscia. Nota personale: dopo aver sbagliato di poco l'onsight sui primi fix, sono sceso e ripartito subito scalando poi senza intoppi fino in sosta. A proposito, consiglio di fermarsi alla prima sosta disponibile per poi effettuare ancora un breve tiro fino in cima (sulla carta è facile ma in realtà è meglio non rilassarsi troppo).
Attualmente è presente una corda fissa proprio sulla verticale della penultima sosta, testimonianza di un cantiere aperto appena a destra dell'ultimo tiro di *Aguirre*: promette sicuramente difficoltà molto elevate.
Piccola considerazione meteorologica, infine. Pensavo che in questa stagione, a 2000 metri di quota, ci fossero condizioni ottime per scalare al sole. In questo autunno particolarmente caldo però - incredibile a dirsi - non si riusciva proprio a stare sulla roccia con il sole battente: un forno! Tutti gli arrampicatori presenti, infatti, salivano con calma alla base della falesia nel primo pomeriggio e scalavano dalle ore 15 fino alle 19.30, ora in cui il giorno lascia spazio alla notte. E poi giù con la pila frontale.

Materiale: corde da 60 m, 15 rinvii, casco.
Esposizione: Sud Est, in ombra dopo le ore 15.
Avvicinamento: per salire alla Grande Face è di gran lunga più diretto il sentiero che parte dal parcheggio lungo la Route Forestière Rocade Supérieure, ovvero fino dove è possibile arrivare in auto. Da qui calcolare comunque 45 minuti. È altresì possibile partire dal campeggio, percorrendo il classico sentiero che richiede però molto più tempo e sviluppo.
Discesa: la via più veloce e interessante per scendere dal Plateau de Céüse passa dalla breve via ferrata che si raggiunge brevemente e facilmente verso Ovest dal termine della via.

Avvicinamento alla Grande Face; con calma, perchè al sole non si riesce proprio a scalare!

Partenza del terzo tiro (6c): breve placca poi dietro l'angolo si trova un bellissimo diedro.

Vista dall'alto sulla seconda parte del terzo tiro.

Quarto tiro, facile ma con una roccia che ha dell'incredibile.

Quinto tiro (7b): partenza violenta sui primi fix poi scalata aerea di soddisfazione
fino ad una sezione più tecnica su roccia grigia piuttosto liscia: bellissimo!

Il recupero dello zaino, qui, non pone assolutamente problemi;
verticalità (e anche un po' di più) assicurata.

Ultimi metridella via per Alessandra, con lo sfondo della piana che ospita Gap.

Ultimo sole autunnale in cima al Pic de Céüse.

Panoramica del Plateau de Céüse da Ovest verso Est passando per il Nord.

Verso Nord la vista spazia fino all'inconfondibile spigolo del Pic de Bure,
salito 8 anni fa sempre con Alessandra.

Passeggiata rilassante verso l'imbocco della ferrata che riconduce velocemente alla base della parete.

In questa stagione è tutto chiuso (campeggio compreso),
quindi si può tranquillamente usufruire della comoda location accanto alla Maison de Céüse.