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domenica 18 luglio 2010

Aiguille des Pélérins - *Nostradamus*

Riccardo O. impegnato nella parte alta della via

Si può attribuire un valore storico ad una via di roccia aperta solo trent’anni fa? Nel caso di *Nostradamus* (650 m, ED, 6c+ max, 6b obbl.) direi proprio di sì... e lo ammette anche il primo salitore in persona, Michel Piola. Questo itinerario è inequivocabilmente il precursore di tutte le vie moderne aperte sul granito del Monte Bianco. Durante la prima ascensione, infatti, M. Piola e P. Sprungli si sono trovati di fronte ad una placca compattissima che interrompeva per una quindicina di metri il sistema di fessure che stavano percorrendo. Con l’ausilio di due archeo-spit (vedi foto)  - piantati in due sezioni differenti - hanno superato l’ostacolo e sono usciti in vetta lungo una via di grande purezza, che obbliga però ad un’attenta lettura della conformazione rocciosa per non sbagliare direzione. Trovando poco materiale in posto (a volte neanche le soste), non è facile seguire il  giusto percorso, benché il topo di Piola sia preciso come al solito.
Riccardo O. ed io abbiamo percorso la via in poco meno di 9 ore dall’attacco fino in vetta... impiegando 11 ore esatte per l’andata e ritorno dal Plan de l’Aiguille: piccola dimostrazione che la via è fattibile in giornata con la prima funivia e senza perderla al ritorno! Gazzella style :)

Materiale: 2 corde da 60 m, 8 rinvii, 1 set di friends dal #.5 al #4 Camalot, 1 set di TCU dal #00 al #3 Metolius, 1 set di nut piccoli, fettucce, martello, una piccola scelta di chiodi a lama per eventuali emergenze, ramponi per l’avvicinamento e la discesa (si scala con scarponi e ramponi nello zaino, purtroppo!).
Esposizione: nord, però a tratti al sole.
Avvicinamento: evidente, in circa un’ora di cammino su pietraia e nevaio.
Discesa: lungo la via normale dell’Aiguille des Pélerins. Calcolare circa 1.30 ore dalla vetta al Plan de l’Aiguille.