Finalmente è arrivata l'occasione di fare visita alle tanto decantate Gastlosen (Gruyère), rese famose al di fuori della stretta cerchia dei locals elvetici dalle recenti salite di Nina Caprez e prima ancora di Cédric Lachat con il suo super progetto "Swissway to heaven" documentate nel bellissimo omonimo film. In tempi pre-social, il grande alpinista Erhard Loretan, originario della zona, aveva mosso i primi passi proprio su queste pareti e regolarmente vi apriva itinerari di ogni difficoltà.
Le Gastlosen però non sono solo terreno per i big della scalata; fortunatamente ci sono vie anche per i comuni mortali, su entrambi i versanti Sud e Nord. In questo periodo, viste le temperature tropicali sulle Alpi, la scelta del versante all'ombra è d'obbligo; il versante Sud invece si rivela perfetto per le stagioni più fredde.
Come primo approccio abbiamo scelto il pilastro denominato Waldekspitze, situato a sinistra delle torri più alte centrali. Dicono che qui si trovi la roccia più bella del versante Nord ed effettivamente risulta all'altezza dei più celebri spot di calcare. La parete non è molto alta ma presenta una verticalità assoluta e impone una scalata mediamente fisica. Consultando varie relazioni, l'occhio è caduto su un itinerario aperto parecchi anni fa dagli instancabili fratelli Remy, tanto per cambiare: *Magirus* (150 m, 7a max, 6b obbl.). Per orientarsi nel dedalo di vie e di spit presenti in parete è necessario munirsi della guida più aggiornata ("Gastlosen.ch", 2023), in quanto le relazioni che si trovano in giro sono poco precise e confusionarie.
La prima impressione della zona è più che positiva: classico ambiente bucolico svizzero, più simile ad una cartolina che alla realtà, con tanto di verdi pascoli, bovine posizionale ad hoc per una composizione artistica, dettagli curati in maniera maniacale e, dulcis in fundo, suono del corno svizzero dallo Chalet du Soldat a fare da colonna sonora. Per quanto riguarda la scalata, dopo questa bella esperienza sulla Waldeckspitze, mi riservo di esprimere un giudizio più completo dopo aver visitato anche altri settori e versanti. La voglia di tornare c'è sicuramente ed è già un buon segno.
Materiale: corda da 60m, meglio anche 70 m, 15 rinvii, casco fortemente consigliato.
Esposizione: Nord Ovest, al sole da metà pomeriggio.
Avvicinamento: comodo in circa 45 minuti a piedi dal parcheggio. Si cammina prima lungo una strada poderale poi su un sentiero ben tracciato fino alla base. Prestare solo attenzione all'imbocco del sentiero che non è evidentissimo: salendo, si trova poco oltre l'imbocco di un sentiero più marcato con segnaletica verticale.
Discesa: in doppia dalla cima utilizzando i vari ancoraggi presenti. Con corde da 60 m è possibile scendere con due doppie molto lunghe ma è preferibile scalare con una corda singola ed effettuare calate più corte per evitare di dare frustate a chi arrampicata alla base (monotiri) durante il recupero delle corde.
|
Il versante Nord delle Gastlosen ci accoglie la sera prima con queste luci strepitose al tramonto.
|
|
Avvicinamento molto rilassante al versante nord delle Gastlosen.
|
|
Solo nell'ultimo tratto si percorre un sentiero ripido ma battuto.
|
|
Primo tiro di Magirus (7a) con roccia incredibilmente lavorata a buchi.
|
|
Vista dall'alto sul primo tiro.
|
|
Vista dall'alto sul secondo tiro (6c), sempre con roccia stupenda a gocce.
|
|
Terzo tiro (6b+) verso sinistra.
|
|
In cima alla Waldekspitze, con lo sfondo della muraglia principale delle Gastlosen e del bucolico ambiente prealpino svizzero. In foto non c'è l'audio ma posso assicurare che si sentiva il suono del corno svizzero allo Chalet du Soldat.
|
|
La Waldeckspitze oltre ad essere una bella torre calcarea di 120 m circa è anche una falesia con tanti bei monotiri alla base, come questo *Tomahawk* (7a).
|