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domenica 30 agosto 2015

Hintisberg - *Todi* + Eiger (parete Nord) - *Freakonomics*

Eiger: *Freakonomics*, terzo tiro (7a+).
Bel weekend in terra elvetica insieme a Elisa e Miky per un'accoppiata arrampicatoria molto interessante. Il primo giorno ci siamo concessi una giornata assolutamente plaisir sulla parete di Hintisberg, situata proprio di fronte alla Nord dell'Eiger. Erano anni che la vedevo sulle guide di arrampicata ma non l'avevo mai considerata, a causa di alcuni commenti poco invitanti (roccia polverosa, di qualità non proprio top...): è stata invece una bella sorpresa, agevolata probabilmente dalla fama che la precedeva :-) Il luogo è molto panoramico e tranquillo, l'avvicinamento è comodissimo, le vie - anche se non molto lunghe - sono belle.
Dopo un bivacco "10 stelle" di fronte all'Eiger, con la luna piena e con temperature tropicali a 2000 metri di quota, ci siamo trasferiti sull'Eigerwand appunto per scalare al fresco: Elisa e Miky diretti sulla bellissima *Deep blue sea*, Ale ed io su un itinerario relativamente recente a destra, *Freakonomics* (350 m, 7a+ max, 6b obbl.).
Non siamo stati fortunati inizialmente, in quanto il primo tiro si presentava visibilmente bagnato. Grazie ad una nuova via in fase di chiodatura a sinistra (e ad un traverso facile ma delicato), siamo però riusciti a raggiungere la prima sosta originale e a continuare su roccia asciutta. Complessivamente si tratta di una via di media difficoltà, alla portata di un gran numero di arrampicatori, ideale per prendere confidenza con l'ambiente austero dell'Eigerwand. La logistica (deposito zaini a metà via) semplifica molto le cose e permette di godersi la scalata in tutta tranquillità. Pare molto interessante anche il nuovo itinerario (quasi terminato) tra *Freakonomics* e *Deep blue sea*... forse un po' forzato in alcuni punti (troppo vicino a *Freakonomics*) ma entusiasmante in altri! Aspettiamo il topo.

Materiale: 1 corda da 60 m + 1 cordino per recuperare lo zaino, 12 rinvii (di cui 2 allungabili), 1 set di friend da #.3 a #2 C4 BD, 1 carrucola, casco.
Esposizione: Nord Nord Ovest, sole nel tardo pomeriggio.
Avvicniamento: a piedi dalla stazione di Eigergletscher lungo il versante Ovest fino alla spalla del Pilastro dei Ginevrini; di qui con 2 doppie da 45 m ci si porta sulla cengia alla base della parete (qualche corda fissa). Calcolare poco meno di 2 ore fino all'attacco. Sufficienti scarpe da ginnastica.
Discesa: a piedi lungo il versante Ovest, calcolare 1 ora fino alla stazione Eigergletscher.

giovedì 27 agosto 2015

Petit Clocher du Portalet - *Esprit de clocher*

Bis annuale al Petit Clocher du Portalet. Questa volta siamo andati a curiosare la parete Est, più sfortunata (perchè più piccola) rispetto alle celebri Sud e Nord... ma dove si trova una via interamente in fessura assolutamente da fare: *Esprit de clocher* (200 m, 6c max, 6a+ obbl.). Si tratta di un itinerario di M. Darbellay della fine degli anni '60, rispolverato e riattrezzato a fine anni '80 da L. Abbet. Percorre un'evidente linea fessurata rettilinea che incide il centro della parete Est. Solo alla fine piega a sinistra per raggiungere lo spigolo SE, lungo il quale si può raggiungere la cima del Petit Clocher (2 lunghezze facili). La prosecuzione diretta è possibile ma richiede friends maxi... next time.
L'abbondante attrezzatura lungo la via (spit e chiodi), consente di scalare con una sola serie di friends e le difficoltà non sono così alte come indicato su certe relazioni... a patto di avere una sufficiente padronanza della tecnica in fessura (incastri e opposizioni). Un vero piacere per gli amanti del crack climbing!
Gita effettuata in giornata utilizzando per l'andata/ritorno la seggiovia Champex-Lac - La Breya, che purtroppo non tollera un approccio in stile slow ;-)

Materiale: 2 corde da 50 m, 12 rinvii, 1 set completo di friends da #1 C3 a #3 C4 BD.
Esposizione: Est.
Avvicinamento: due opzioni, dalla Cabane d’Orny (più comodo) in circa 45 minuti oppure dall’arrivo della seggiovia Champex - La Breya calcolando 2 ore scarse.
Discesa: in doppia lungo la parete Sud (numerosi ancoraggi).

Primo tiro, variante a sinistra:*Ça vaut rien* (6b+).
Una linea perfetta di fessure che intaglia la parete Est.
Vista dall'alto sulla parte mediana della via.
Ale esce lungo il percorso "classico" che raggiunge lo spigolo SE.
Penultimo tiro de *La SE*.
Ultimo facile tiro de *La SE* per arrivare in cima al Petit Clocher.

sabato 22 agosto 2015

Francia - Tour Termier + Pic de Bure + Pic de Céüse

Avvicinamento mattutino al Pilier Est del Pic de Bure

Tre giorni intensi di scalata in Francia, tra Briançon, Devoluy e Céüse. Meteo perfetta e panorami sempre differenti.
Il primo giorno siamo tornati alla Tour Termier per scalare una delle vie più belle della parete, a detta di tutti: *Le feu sacré* (300 m, 7a max, 6a obbl.). Le aspettative non sono state disattese, anzi... la via è sicuramente più omogenea di quello che appare sulla relazione: della serie "i 7a sono poco più difficili dei 6b". Temperatura fresca al mattino - come sempre su questa parete - ideale per arrampicare! Discesa in doppia molto veloce con cinque calate lunghe... ma altamente sconsigliata in presenza di altre cordate in parete: in questo caso è di gran lunga preferibile la discesa a piedi (senza però ripassare all'attacco della via).
Il secondo giorno è stato dedicato ad una classica alpinata di tutto rispetto: il Pilier Est del Pic de Bure, dove corre la via *Desmaison* (600 m, 7a max, 6a obbl.). Pur trovandosi in "media montagna" (2700 m circa), non è sicuramente un itinerario da prendere sotto gamba: lunghezza e complessità del percorso, roccia delicata, condizioni meteo spesso non propizie (luogo molto ventoso), avvicinamento breve ma molto delicato ne fanno una salita piuttosto seria. Insieme ad Ale abbiamo percorso la via in circa 6.30 ore, utilizzando due corde da 60 m e una serie di friends da #1 C3 a #2 C4 BD. Discesa a piedi consigliata lungo la Combe de Ratin. Base di partenza la carinissima Cabane de l'âne, raggiungibile con un mezzo 4x4 (circolazione regolamentata): cinque posti letto con materasso ma senza coperte, acqua potabile ad un centinaio di metri.
Per il terzo giorno era in programma un'altra via lunga sulla bella (e vicina) parete di Les Gillardes... ma la pigrizia ha avuto la meglio e abbiamo "ripiegato" sulla Grande Face del Pic de Céüse. Roccia finalmente beton, luogo bucolico e solitudine assicurata sul Plateau sommitale raggiunto percorrendo *L'esbroun* (150 m, 7a max, 6c obbl.). Attenzione al topo: manca una lunghezza di corda... la penultima (6b con un passo in A0 per partire dalla sosta).

giovedì 13 agosto 2015

Le Giétroz (Mauvoisin) - *Les chemins de traverse*

Quinto tiro della via (7a).
Una delle più efficaci fonti di ispirazione per le gite in montagna sono sempre state, per me, le fotografie. Basta un bello scatto per scatenare la fantasia e la voglia di proiettarsi in quella dimensione. Raramente le foto tradiscono... ma a volte succede! È il caso di una via situata sul versante destro idrografico del lago di Mauvoisin: *Les chemins de traverse* (220 m, 7a max, 6b obbl.). Stimolato da un'immagine sulla guida di O. Roduit, ho chiesto informazioni all'apritore (nonché autore della guida) che - giustamente - mi ha messo in guardia sulla qualità non eccelsa della roccia... complice, anche, lo scarso numero di ripetizioni.
Siamo quindi andati a verificare dal vivo. Il posto è molto bello, ideale in estate, la via è molto varia, acrobatica ed esposta... per quanto riguarda la qualità della roccia, che dire? Abbiamo contribuito alla pulizia della via che - attualmente - purtroppo non può ancora essere considerata "perfetta" ;-)
Avanti con le ripetizioni!

Materiale: 2 corde da 60 m, 12 rinvii, 1 set completo di friends da #1 C3 a #3 C4 BD, casco.
Esposizione: SO ad una quota di circa 2200 metri.
Avvicinamento: in 45 minuti circa dal termine della strada della Val de Bagnes (Lago di Mauvoisin). La parete si trova sul versante destro idrografico dell'invaso.
Discesa: in doppia lungo la via, abbastanza acrobatica.

venerdì 7 agosto 2015

Aiguille de la Varappe - *Et je suis le vent* + Petit Clocher du Portalet - *La SE*

La Cabane d'Orny, il Grand Combin e il Petit Clocher du Portalet.

Avevo visitato in estate la porzione più a Nord del massiccio del Monte Bianco solo una volta, in occasione della salita con Remy della mitica *État de choc* sul Petit Clocher du Portalet. Allora avevamo fatto un veloce blitz in giornata, senza troppo tempo per guardaci attorno...
Sono tornato in zona quest'estate insieme a Riccardo per scalare anche nella parte alta del bacino di Trient, a detta dei pochi che ci sono stati, molto bella. Ottimo punto di partenza e base d'appoggio è la Cabane de Trient, raggiungibile con un lungo avvicinamento dalla telecadina di La Breya (Champex): luogo tanto magico quanto caro... 10 euro una bottiglia d'acqua da 1.5 litri!
Il primo giorno abbiamo scalato all'Aiguille de la Varappe dove abbiamo percorso una bella via di Michel Piola: *Et je suis le vent* (400 m, ED-, 6b+ max, 6a+ obbl.). Granito rosso di qualità superiore e omogeneità della scalata ne fanno una via sicuramente da ripetere! L'avvicinamento alla parete è da preferire con l'innevamento di inizio stagione; in condizioni più secche occorre prestare un po' più di attenzione nella discesa della Fenêtre de Saleina. In ogni caso, è da sapere che non è il classico terreno super-tracciato dei satelliti del Mont Blanc du Tacul.
Il secondo giorno siamo scesi di quota per andare a scalare al Petit Clocher du Portalet. Abbiamo percorso la classica via dello spigolo Sud Est (200 m, ED-, 6c max, 6a obbl.), esteticissima e per nulla scontata... il primo tiro infatti mette subito le mani avanti. Fortunatamente più si sale più diventa semplice :-)
Anche qui granito impeccabile e linee geometriche perfette: il paradiso del crack climbing... o - come ha detto il mitico N. Favresse - "le Yosemite à domicile"!

Materiale: 2 corde da 60 m, 10 rinvii. 1 set di friends da
Esposizione: SO per l'Aiguille de la Varappe e SE per lo spigolo del Petit Clocher du Portalet.
Avvicinamento: su ghiacciaio per l'Aiguille de la Varappe (1.30 ore circa dalla Cabane de Trient) e su sentiero per il Petit Clocher du Portalet (2 ore circa dalla telecabina di La Breya).
Discesa: in doppia lungo le vie.

lunedì 3 agosto 2015

Pilier Rouge du Clocher (Tacul) - *Il pifferaio di spit*

Accanto alle conosciute vie moderne di Piola e Vogler, il Pilier Rouge du Clocher (Tacul) offre anche alcune linee più "classiche" salite negli anni '80 dall'instancabile esploratore verticale Gian Carlo Grassi. Una di queste è *Il pifferaio di spit* (250 m, ED-, 6c max, 6a obbl.), situata a destra di *Empire state building* e interessata recentemente da un parziale restyling alle soste. La via si caratterizza per un diedro assolutamente perfetto (terzo tiro) che, da solo, vale per tutto il resto! Se, a questo, si aggiunge una parte alta piacevole e su buona roccia, ci sono tutti i presupposti per una bella ripetizione.
Solo una piccola nota al percorso. Nel quarto tiro la via originale piega nettamente a destra per aggirare una porzione strapiombante. È di gran lunga consigliabile (e più logico) proseguire dritto, superando una sorta di camino strapiombante (1 fix in posto) che conduce direttamente alla base dell'inconfondibile parte alta.

Materiale: 2 corde da 50 m, 6 rinvii, 1 serie completa di friends C3 + C4 BD fino al #3 C4.
Esposizione: Sud Est.
Avvicinamento: in circa 40 minuti dal Rifugio Torino.
Discesa: in doppia lungo *Empire state building*.

Meglio non utilizzare il ponte più diretto per attaccare la via...

Il fantastico diedro (terzo tiro) che caratterizza la via: 6b storico che potrebbe valere tranquillamente 6b+.

Roccia compatta e belle fessure nella parte alta dell via.

Una finestra sul Monte Bianco!

Ultimo tiro: molto vario e tutto da scalare.

Riccardo al termine della via, con lo sfondo di Chandelle, Trident, Dente e Jorasses.
Extra bonus: il topo della via. Il tratteggio a destra è il percorso originale... meglio seguire la variante diretta.