venerdì 7 gennaio 2011

Mont de Noua - *Liaisons dangereuses*

Il mio rapporto con il Mont de Noua è abbastanza travagliato. Sono anni che sognavo di ripetere *Liaisons dangereuses* (170 m, V/6+ M R X), aperta da un trio francese di tutto rispetto (Aubert, Damilano e Pallandre). Osservavo ogni dettaglio delle foto pubblicate sulla topo-guida di Damilano stesso, cercando di capire quanto fosse impegnativo quell’A3 menzionato in relazione. Avevo poi un certo timore reverenziale nei confronti della coppia Damilano-Pallandre, di cui avevo già ripetuto la difficile *Tchao Félix* in Valeille...
Più volte mi sono recato ai piedi del Mont de Noua  senza però riuscire a combinare nulla. Una volta addirittura, con Nicolas, siamo saliti al buio per iniziare a scalare con le prime luci (la cascata è esposta al sole)... appena si è potuto vedere qualcosa, abbiamo alzato gli occhi constatando che la grande stalattite osservata il giorno prima con ghiaccio azzurro era crollata tutta!!!
Un’altra volta, con Anna, stufo di fare l’avvicinamento a vuoto, abbiamo effettuato la prima salita della linea evidentissima appena a sinistra di *Liaisons...*: il risultato è stato un itinerario difficile e ingaggioso ma molto meno pericoloso! L’abbiamo battezzato *Hot spring*, in onore delle sorgenti di acqua calda visibili qualche centinaio di metri più in basso :)
Quest’anno non mi era ancora comparso il tarlo di *Liaisons...*, fino all’altro giorno. Stavo scendendo in macchina da La Thuile quando, per una coincidenza fortuita, ho alzato lo sguardo verso la cascata nel momento in cui qualcuno stava uscendo dalla grande stalattite centrale. Un flash. Macchina ferma. Binocolo. Telefonata immediata ad Arnaud (con cui avevo condiviso un tentativo arenatosi direttamente al piazzale di Pré Saint-Didier con temperature tropicali). “Una cordata sta uscendo da *Liaisons...*, domani sei impegnato?”... “Dovrei avere un cliente ma non credo ci siano problemi a rimandare, a che ora ci vediamo?”. Voilà.
Nel pomeriggio vengo a sapere che quel qualcuno si chiama Thierry Renault! Pazienza, la prima ripetizione ci è stata soffiata da una cordata francese... ma siamo onorati comunque di poter seguire le orme di un personaggio che ha indubbiamente scritto (in maniera discreta, peraltro) pagine importanti di storia dell’alpinismo moderno sul Monte Bianco!
La salita è filata via senza nessun intoppo. Abbiamo trovato condizioni molto più favorevoli che in apertura... che ci hanno permesso una salita in libera anche sul tratto originariamente valutato A3.
E un bel sospiro di sollievo dopo aver superato la pericolosa stalattite centrale, che segna la fine delle difficoltà psicologiche ma non di quelle tecniche...

Materiale specifico: oltre alla normale dotazione da cascata, serve una serie di friends dal #.3 al #1 BD. Eventualmente una piccola scelta di chiodi da roccia (non utilizzati). L’itinerario non presenta praticamente materiale il posto. Si tratta di una salita ingaggiosa anche per questo motivo... la speranza è che rimanga tale, quanto meno per rispetto nei confronti della prestazione degli apritori. L’utilizzo del fix su un terreno di questo tipo altererebbe completamente il valore della salita...

Arnaud sul primo tiro
Secondo tiro... bon voyage! (foto A. Clavel)
Attimi di paura e concentrazione, sensazioni indescrivibili (foto A. Clavel)
Arnaud impegnato sul traverso sopra la grande stalattite: all’inizio...
... e alla fine
Vista generale del Mont de Noua: in centro *Liaisons dangereuses*, a sinistra *Hot spring*