sabato 15 luglio 2023

Gastlosen - *Magirus*

Finalmente è arrivata l'occasione di fare visita alle tanto decantate Gastlosen (Gruyère), rese famose al di fuori della stretta cerchia dei locals elvetici dalle recenti salite di Nina Caprez e prima ancora di Cédric Lachat con il suo super progetto "Swissway to heaven" documentate nel bellissimo omonimo film. In tempi pre-social, il grande alpinista Erhard Loretan, originario della zona, aveva mosso i primi passi proprio su queste pareti e regolarmente vi apriva itinerari di ogni difficoltà.
Le Gastlosen però non sono solo terreno per i big della scalata; fortunatamente ci sono vie anche per i comuni mortali, su entrambi i versanti Sud e Nord. In questo periodo, viste le temperature tropicali sulle Alpi, la scelta del versante all'ombra è d'obbligo; il versante Sud invece si rivela perfetto per le stagioni più fredde.
Come primo approccio abbiamo scelto il pilastro denominato Waldekspitze, situato a sinistra delle torri più alte centrali. Dicono che qui si trovi la roccia più bella del versante Nord ed effettivamente risulta all'altezza dei più celebri spot di calcare. La parete non è molto alta ma presenta una verticalità assoluta e impone una scalata mediamente fisica. Consultando varie relazioni, l'occhio è caduto su un itinerario aperto parecchi anni fa dagli instancabili fratelli Remy, tanto per cambiare: *Magirus* (150 m, 7a max, 6b obbl.). Per orientarsi nel dedalo di vie e di spit presenti in parete è necessario munirsi della guida più aggiornata ("Gastlosen.ch", 2023), in quanto le relazioni che si trovano in giro sono poco precise e confusionarie.
La prima impressione della zona è più che positiva: classico ambiente bucolico svizzero, più simile ad una cartolina che alla realtà, con tanto di verdi pascoli, bovine posizionale ad hoc per una composizione artistica, dettagli curati in maniera maniacale e, dulcis in fundo, suono del corno svizzero dallo Chalet du Soldat a fare da colonna sonora. Per quanto riguarda la scalata, dopo questa bella esperienza sulla Waldeckspitze, mi riservo di esprimere un giudizio più completo dopo aver visitato anche altri settori e versanti. La voglia di tornare c'è sicuramente ed è già un buon segno.

Materiale: corda da 60m, meglio anche 70 m, 15 rinvii, casco fortemente consigliato.
Esposizione: Nord Ovest, al sole da metà pomeriggio.
Avvicinamento: comodo in circa 45 minuti a piedi dal parcheggio. Si cammina prima lungo una strada poderale poi su un sentiero ben tracciato fino alla base. Prestare solo attenzione all'imbocco del sentiero che non è evidentissimo: salendo, si trova poco oltre l'imbocco di un sentiero più marcato con segnaletica verticale.
Discesa: in doppia dalla cima utilizzando i vari ancoraggi presenti. Con corde da 60 m è possibile scendere con due doppie molto lunghe ma è preferibile scalare con una corda singola ed effettuare calate più corte per evitare di dare frustate a chi arrampicata alla base (monotiri) durante il recupero delle corde.

Il versante Nord delle Gastlosen ci accoglie la sera prima con queste luci strepitose al tramonto.

Avvicinamento molto rilassante al versante nord delle Gastlosen.

Solo nell'ultimo tratto si percorre un sentiero ripido ma battuto.

Primo tiro di Magirus (7a) con roccia incredibilmente lavorata a buchi.

Vista dall'alto sul primo tiro.

Vista dall'alto sul secondo tiro (6c), sempre con roccia stupenda a gocce.

Terzo tiro (6b+) verso sinistra.

In cima alla Waldekspitze, con lo sfondo della muraglia principale delle Gastlosen
e del bucolico ambiente prealpino svizzero. In foto non c'è l'audio ma posso assicurare
che si sentiva il suono del corno svizzero allo Chalet du Soldat.

La Waldeckspitze oltre ad essere una bella torre calcarea di 120 m circa è anche una falesia con tanti bei monotiri alla base, come questo *Tomahawk* (7a).


martedì 11 luglio 2023

Sanetsch - *La lumière des justes*

Non ci si stanca mai di arrampicare sulle belle pareti calcaree del Col du Sanetsch, a monte di Sion (Vallese). Avvicinamento a piedi breve, che compensa quello automobilistico un po' meno breve, qualità della roccia, verticalità delle pareti, clima top anche nelle giornate più calde dell'anno, frequentazione estremamente limitata sono solo alcune fra le caratteristiche che rendono speciale l'arrampicata in questo luogo. Lo frequento dalla fine degli anni '90 e posso dire che è stato fatto molto per rendere più accessibili le vie ma ancora adesso non si incontrano cordate nei paraggi.
La maggior parte delle vie sono state attrezzate dai fratelli Remy e presentavano originariamente una chiodatura molto rarefatta e, a volte, ache poco logica (o meglio, una logica ce l'avrà anche avuta ma non corrispondeva con quella della maggior parte degli arrampicatori). Probabilmente, in seguito alle prevedibili lamentele, Claude e Yves si sono resi conto che per non far cadere le loro creazioni nel dimenticatoio avrebbero dovuto renderle più accessibili. Sono così tornati più volte ad aggiungere anche più del doppio dei punti originariamente piantati. Adesso infatti quasi tutte le vie sono chiodate molto bene e non c'è più il rischio di prendersi grandi spaventi soprattutto in partenza dalle soste, quando il primo fix si trovava parecchi metri al di sopra. A essere pignoli, resta il problema degli incroci delle vie che però si risolve molto semplicemente acquistando l'ultima edizione della guida, redatta proprio dai fratelli Remy ("Escalades - 6000 longueurs pour tous niveaux: Vaud, Chablais, Bas-Valais, Sanetsch", 2019), contribuendo così all'enorme lavoro svolto in parete. Merci les frères!
Oggi giornata super tranquilla in cui abbiamo percorso una via relativamente semplice ma omogenea sul 6c, alla Paroi du Dam: *La lumière des justes* (150 m, 6c+ max, 6b obbl.) che nasce dalle spoglie della precedente *Sombre confusion* e di *Myrlie* originale. Il nome della prima via la dice tutta su come anche i fratelli Remy si fossero già resi conto nel 1986 della confusione di vie presente in parete. Ora c'è un po' più di ordine ma per non perdersi è fondamentale la relazione aggiornata delle vie.
Considerata la modesta lunghezza degli itinerari in questo settore (cinque tiri, tutti da scalare comunque) è possibile naturalmente percorrerne due senza problemi oppure terminare la giornata scalando sui monotiri prresenti a destra e sinistra, altrettanto belli e meritevoli.

Materiale: corde da 60 m, 12 rinvii.
Esposizione: Sud, al sole fino a metà pomeriggio.
Avvicinamento: in circa 20 minuti dal parcheggio, evidente, bolli rossi.
Discesa: in doppia lungo l'asse della via. Con corde da 60 m si riescono a fare due calate molto lunghe fino a terra: da S5 a S2 e da S2 a terra.

Avvicinamento alla Paroi du Dam.

Primo tiro (6c), abbastanza lungo.

Terzo tiro (6c), roccia stratosferica.

Vista dall'alto sul bellissimo terzo tiro.

Discesa in doppia, vista lago di Sanetsch.

C'è ancora tempo per qualche monotiro. A sinistra della Paroi du Dam c'è qualche bella possibilità,
come questa: *La Jean-Maurice*, un 7a che definire tonico sarebbe riduttivo.