domenica 11 giugno 2023

Badde Pentumas (Lanaitto) - *Casadinas*

Durante la vacanza in Sardegna nell'autunno scorso avevo "scoperto" la valle di Lanaitto e mi ero riproposto di tornare alla prima occasione utile. Questa si è presentata sei mesi dopo, in un periodo normalmente troppo caldo per scalare in quella zona ma non in questa relativamente fresca primavera. Siamo quindi tornati nella pittoresca gola di Badde Pentumas per scalare una via di Lorenzo Nadali, aperta ormai vent'anni fa ma che conta ben poche ripetizioni: *Casadinas* (180 m, 7a max, 6c obbl.). Si tratta dell'ennesima intuizione di colui che ha valorizzato le pareti della valle con una serie di itinerari uno più bello dell'altro. La via percorsa oggi non presenta difficoltà eccessive ma appartiene alla categoria delle salite "selvagge" dove è necessario mettere in campo un po' di esperienza, oltre naturalmente alla giusta dose di tenenza, per riuscire a godere appieno della scalata. La chiodatura effettuata dal basso su quel tipo di roccia, solida e ricca di prese di ogni tipo, fa spesso dimenticare di piantare fix; i ripetitori si trovano quindi a dover fare i conti con una distanza tra le protezioni non proprio secondo gli standard falesistici, anzi! Nulla di preoccupante, comunque, per chi si approccia con la giusta mentalità.
*Casadinas*, che è anche il nome di un tipico dolce pasquale sardo, corre sul pilastro che delimita a sinistra la grande parete strapiombante di Badde Pentumas. È piuttosto corta (cinque tiri) e si rivela adatta per una mezza giornata. Le valutazioni assegnate sulle relazioni sono da prendere con beneficio di inventario; a parte la seconda lunghezza, che oppone una sezione più difficile anche se breve, il resto della via può essere definito estremamente omogeneo sul 6c. Tutta da scalare, insomma.
Nonostante gli anni, i fix in posto originali (inox A2 Raumer, ovvero quelli non adatti in ambiente marino) sembrano ancora in buono stato. Sicuramente la lontananza dal mare e il tipo di roccia (per lo più grigia compatta) aiutano ma è bene tenere comunque alto il livello di attenzione e non rimanere mai attaccati su un solo punto.

Materiale: corde da 60 m, 12 rinvii.
Esposizione: N, all'ombra fino al primo pomeriggio.
Avvicinamento: nel vallone di Lanaitto, poco prima di raggiungere le grotte di Sa Oche (dove c'è il bivio verso destra), proseguire dritto per qualche centinaio di metri. Al termine di una piccola discesa, posteggiare a destra in un esiguo spazio (2/3 auto). Proseguire a piedi verso destra lungo una larga traccia pianeggiante che si addentra poco dopo nella gola di Badde Pentumas. Percorrere il fondo affrontando qualche breve passo di secondo grado fino a giungere alla base della parete, visibile solo all'ultimo. Calcolare una mezz'oretta.
Discesa: è possibile scendere in doppia lungo una linea attrezzata a destra (guardando la parete) della via ma è assolutamente consigliabile il ritorno a piedi dalla cima lungo il sentiero di discesa della via ferrata; il percorso è segnato con ometti e bolli rossi e riporta sulla prima parte dell'avvicinamento, non lontano dall'auto.

Il primo tiro (6c) inizia un po' vegetale ma acquista ben presto carattere con un paio di sezioni dove bisogna scalare senza preoccuparsi troppo della distanza tra le protezioni.

Sul tratto più interessante del primo tiro.

Vista dall'alto sul primo tiro.

Il secondo tiro è quello più complesso e impegnativo (7a).

Verso la fine del secondo tiro; occorre gestire bene gli attriti perchè il tracciato gira parecchio e il passo chiave si trova quasi in cima.

Arrivo in sosta sul terzo tiro (6b+).

Partenza del quarto tiro (6b), con vista panoramica sulla gola di Badde Pentumas.

Dalla cima, fuga dal sole verso l'ombra del bosco.

Dal termine della via, lo sguardo si perde nella splendida valle di Lanaitto.

Per finire in bellezza, non poteva mancare un'abbondante porzione del piatto tipico locale,
il celeberrimo "porceddu".

martedì 6 giugno 2023

Sardegna climbing tour primavera '23

 

Red Chilli è una falesia attrezzata recentemente non lontanto dal celebre Villaggio Gallico,
lungo la strada per Pedra Longa. 

Dopo un inverno non proprio esaltante, per usare un eufemismo, ci voleva una bella vacanzina in terra sarda per staccare un po'. Sole, mare, arrampicata, entroterra, passeggiate: la Sardegna offre un territorio particolarmente propizio a qualsiasi attività. Se è vero che negli ultimi anni anche il turismo cosiddetto outdoor ha incremento i suoi numeri in modo esponenziale, distribuendo gente ovunque, è anche vero che con un minimo di conoscenza del territorio si riescono ancora a scovare angoli tranquilli e solitari anche a due passi dalla civiltà. Ed è proprio quello che normalmente cerco quando sono in vacanza. Riuscire ad arrampicare da soli in una grande falesia è, a mio avviso, un grande privilegio oltre che una grande fortuna. Durante questo mini tour arrampicatorio, forse complice il meteo non eccellente, siamo riusciti a non incontrare praticamente anima viva. Siamo stati inizialmente in zona Santa Maria Navarrese, scalando a Monte Scoine e Red Chilli. La prima, splendida creazione di R. Vigiani su roccia stupenda; la seconda, recente creazione bordo strada poco prima della celeberrima falesia di Villaggio Gallico lungo la strada per Pedra Longa. Ci siamo spostati quindi a Sud-Ovest per visitare alcune falesie in cui non eravamo ancora stati: Animal House a Domusnovas, la Grotta dei Nasi Lunghi nel canyon di S. Nicolò e Urania a Isili. Rocce diverse e stili diversi ma sempre arrampicata di qualità. Abbiamo poi terminato il giro ritornando verso Nord a Ulassai dove però il tempo non era dei migliori: siamo riusciti comunque a scalare a S'Assa Bella e Su Casteddu.
Purtroppo fine della vacanza, con la speranza di riuscire a tornare presto, magari già nella stagione più adatta all'arrampicata sull'isola ovvero l'autunno.

GUARDA L'ALBUM FOTOGRAFICO