Giornata uggiosa oggi nella Valle dell'Arve ma con previsione di miglioramento in serata... optiamo per una partenza piuttosto attardata per poter scalare nel pomeriggio (e all'ombra) alle Vuardes. La via scelta ha un nome piuttosto lungo e singolare, che ricorda le creazioni del Nuovo Mattino nelle valli Orco e Sea... ma con un contenuto nettamente più scanzonato: *Quand on tue le cochon, tout le monde rit sauf le cochon* (280 m, 7b+ max, 6c obbl.). Si tratta di una creazione di Hervé Bouvard degli anni '80, rimessa a nuovo con qualche lifting dallo stesso apritore insieme a Gilles Brunot nel 2005. Ora ha le sembianze di un bel prodotto confezionato con solidi fix da 12 mm per la gioia (e la serenità) dei ripetitori. La roccia è praticamente buona ovunque... ma standard della perfezione decantati sulla guida di arrampicata sono ben lontani. Nel complesso si può dire che sia una bella via, relativamente omogenea e continua, in linea con la qualità di altri itinerari (ma non superiore).
Le due lunghezze nettamente più difficili sono l'ottava (7b+) e la decima (7b). La prima oppone un'arrampicata piuttosto esigente e continua sul 6c/7a, con un finale esplosivo in dulfer e piedi spalmati su roccia non proprio aderente: peccato per la mancata
on sight proprio al termine della sezione difficile, sfumata per un piede scivolato con la presa buona finale in mano... la prossima volta mi cospargo le suole delle scarpette con Super-Attak (oppure semplicemente ne prendo un paio meno consumato) :-) L'ultimo tiro invece (evitabile con una variante più facile e attrezzata a destra) è molto tecnico su roccia grigia e presenta due sezioni difficili ma ben protette, che fortunatamente sono riuscito a superare in bello stile ;-)
Materiale: 2 corde da 50 m, 13 rinvii, casco.
Esposizione: Sud Sud Est, sole fino al primo pomeriggio.
Avvicinamento: sentiero pianeggiante (10 minuti), poi doppie *Plein Gaz* e piccolo spostamento alla base fino all'attacco (scarpe da ginnastica non necessarie).
Discesa: veloce rientro a piedi lungo sentiero (10 minuti).
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Terzo tiro (6b+): breve sezione di dita in uscita |
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Quarto tiro (6c): un bloccaggio fisico e il resto da scalare |
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Quinto tiro (6c+): bel muro verticale di resistenza con un arrivo in sosta in diagonale discendente piuttosto tignoso |
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Sesto tiro (6c): tecnico e continuo |
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Settimo tiro (6b): un passo duro all'inizio |
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Ottavo tiro (7b+): continuo su difficoltà di 6c/7a con un finale esplosivo in dulfer |
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Penultimo tiro (6b): non banale... |