Il Rothorn (conosciuto anche come Rote Fluh) non è sicuramente tra le pareti calcaree più conosciute della Svizzera anche se, di fatto, non ha nulla da invidiare ad altri spot ben più famosi come ad esempio Sanetsch. Il fatto che Michel Piola e Daniel Anker abbiano aperto decine di itinerari tra la fine degli anni ottanta e l'inizio degli anni novanta è sicuramente un indice di qualità.
Attenzione però, ci troviamo nel regno dell'
extrem, non certo in quello del
plaisir! Le vie sono attrezzate in maniera più che essenziale ed occorre quasi sempre integrare la distanza tra i fix con protezioni veloci.
Oggi, in una giornata particolarmente torrida, abbiamo percorso la super classica della parete ovvero *À la recherche de Peter Pan* (350 m, 7a+ max, 6b+ obbl.). Ad una prima parte senza infamia e senza lode seguono alcune lunghezze da antologia su un terreno progressivamente più ripido.
Da soli su questa bella parete immersa in una tipica valle svizzera, costellata di alpeggi e pascoli; l'impressione è che difficilmente si troverà affollamento.
Materiale: 2 corde da 60 m, 12 rinvii, 1 set di BD C3 da #0 a #2, 1 set di BD C4 da #.3 a #.75, casco.
Esposizione: sud, pieno sole.
Avvicinamento: in circa 1 ora di cammino prima su sentiero poi per prati e ghiaioni.
Discesa: in doppia lungo la via (è possibile saltare qualche sosta).
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Avvicinamento alla parete: mancano solo Heidi e Peter. |
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Il nome alla base della via, ancora leggibile dopo 24 anni! |
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Primo tiro. |
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Ale sbuca dalla grande placca che caratterizza la prima metà della via. |
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Quarto tiro (6c), fantastico ed esigente. |
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Roccia incredibile nella parte alta della via. |
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In cima, finalmente si tolgono le scarpette. |
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Doppie lungo la via con uno scorcio sulla pittoresca Farmeltal. |
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Gli svizzeri non finiscono mai di stupire in materia di attrezzatura artigianale! |
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