venerdì 30 aprile 2021

Falesia di Rochefort (Arvier)

Remy in azione nel settore basso della falesia.
Con un po' di fantasia, la roccia ricorda quella della Val Pennavaire (Albenga).

Le "canne" della Valgrisenche.
Un momento dei lavori nel settore alto della falesia (foto A. Benato).


È stata scoperta quasi per caso, a fine novembre 2020, mentre eravamo a scalare nella falesia di Saint-Nicolas; osservando il versante opposto della valle, con Remy, abbiamo pronunciato la solita frase "bisogna andare a vedere". Detto, fatto: pochi giorni dopo, mi ha mandato una foto della parete, visitata in una pausa pranzo. Si intuisce che ci sarebbe stato un po' di lavoro da fare ma in due si procede velocemente, quindi ci siamo lanciati nel progetto. Complice un inverno non eccessivamente rigido, ci siamo concentrati sul settore "Basso", maggiormente soleggiato e al riparo dal vento da Ovest. Nelle giornate particolarmente rigide chiodavamo e pulivamo, quando invece la temperatura lo consentiva provavamo a scalare i tiri. Appena terminato, è stata immediatamente sparsa la voce che ha attirato un gran numero di appassionati, sempre a caccia di tiri nuovi su cui scalare.
Non appena il clima è diventato più mite, poi, abbiamo messo mano al settore "Alto", cercando di finire i lavori il prima possibile anche in ragione dell'interesse per il settore basso della falesia, in cui si sono contate anche 12 persone in un solo giorno (su 7 tiri...).
Attualmente sono disponibili 16 lunghezze di corda, dai 15 m ai 30 m, con difficoltà compresa tra il 5c e il 7b; il grado medio della falesia si attesta sul 6c. La roccia è una sorta di rarità per la zona e non presenta elementi comuni con le due celebri falesie che si trovano a monte (La Ravoire) e a valle (Leverogne): ricorda vagamente quella della Valle Pennavaire, con tacche abbastanza nette ed elementi calcarei come piccole canne o concrezioni. Poi, chiaramente, come ricorda il nome di un tiro nel settore alto, siamo in Valle d'Aosta e *Sognare non è proibito* (7a). Per l'origine di quasi tutti gli altri nomi delle vie, rivolgersi a Federico F. fonte inesauribile di ispirazione.
Vista la compattezza della roccia, purtroppo solo relativa, abbiamo scelto di attrezzare le vie con tasselli per calcestruzzo fessurato MKT BZ Plus M12 x 110 mm abbinati a placchette VE (Vertical Evolution) e Raumer, tutto rigorosamente inox 316L (A4); alle soste si trova sempre una catena con doppio anello chiuso per agevolare lo scorrimento della corda e per ridurre l'usura negli anni. La "manovra" è obbligatoria.

Ricordo che l'utilizzo della falesia è sotto la completa responsabilità dell'utilizzatore, il quale deve essere in grado di gestire il rischio (oggettivo e soggettivo) e di valutare il materiale a cui affida la propria vita.
Per qualsiasi segnalazione di pericolosità, l'invito è quello di condividere l'informazione.

TOPO FALESIA DI ROCHEFORT

Se qualche anima gentile, mossa da altruismo e benevolenza, volesse poi contribuire alle spese sostenute per l'acquisto del materiale, può liberamente fare un'offerta al seguente link. Grazie di cuore!
Non si tratta di elemosina, bensì di contributo al corretto mantenimento di un'attività che - purtroppo - è ancora possibile solo grazie alla buona volontà di pochi appassionati. Per avere un'idea delle spese sostenute, il materiale utilizzato per attrezzare questa falesia ci è costato circa 800 euro, totalmente autofinanziati.
Il ringraziamento maggiore comunque va a tutti gli utilizzatori per mantenere il sito pulito e in ordine.