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Difficile non innamorarsi della Sicilia dopo esserci andati la prima volta. Falesia, vie lunghe, cibo, natura, storia, mare: non manca nulla per una vacanza con i fiocchi!
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Dopo quasi una decina di visite in Sicilia, sempre e solo nella zona compresa tra Palermo e San Vito Lo Capo, bisognava assolutamente colmare una gravissima lacuna geografica, ovvero il profondo Sud (siracusano e ragusano). Sapevo dell'esistenza di spettacolari falesie e luoghi incantevoli ma sono sempre stato scoraggiato dalle temperature. Per arrampicare dignitosamente è necessario che non sia troppo caldo; le condizioni migliori si trovano quasi sempre in pieno inverno, quando purtroppo sci e cascate di ghiaccio la fanno da padroni.
Questa primavera, complici il perdurare del maltempo al Nord e le temperature non ancora bollenti, la direzione è stata senza indugi la Sicilia del Sud. E che piacevole scoperta! Sotto tanti punti di vista, non solo per l'arrampicata. Dopo essere sbarcati a Palermo con il traghetto, abbiamo immediatamente approfittato dei giorni con il meteo più stabile per visitare le Madonie. Ero già stato a scalare al Monte d'Oro nel 2014 e volevo tornare a rivedere un angolo di entroterra che mi era piaciuto molto. In due giorni di permanenza nei pressi di Collesano, abbiamo scalato nella falesia di Contrada Croce e ripetuto la bellissima *Libertà incondizionata* (120 m, 7a max, 6c obbl.) sulla parete Sud Monte d'Oro. Quest'ultima è un vero e proprio gioiellino, su roccia sempre perfetta e chiodata parsimoniosamente ma con criterio (e soprattutto non pericolosa). Il suo tracciato si snoda sulla faccia destra del gran diedro in cui sale la storica via di A. Gogna e M. Marantonio del 1981 e rimane all'ombra per gran parte della mattinata; buono a sapersi quando il sole picchia troppo forte.
Chiusa la parentesi Madonie, non prima di aver fatto incetta del tipico dolce locale (lo "Sfoglio"), ci siamo spostati nel siracusano. Siamo subito andati a curiosare la zona di Cava Grande del Cassibile, che offre un terreno d'azione per tutte le attività sportive outdoor. Non ci siamo lasciati scappare una ripetizione di *Freedom now* (140 m, 7a+ max, 6c obbl.), sul pilastro più alto della Cava che fortunatamente rimane all'ombra per buona parte della giornata. Come per la via ripetuta a Monte d'Oro, anche qui la firma è quella del local Massimo Flaccavento che ha messo a segno un altro colpo da maestro. Roccia super, solo apparentemente disturbata dalla vegetazione, chiodatura né troppo vicina né troppo lontana, avvicinamento in stile Verdon (discesa in doppia a 2 minuti dalla macchina) e frequentazione pressochè nulla sono gli ingredienti principali per una mezza giornata in tutta tranquillità.
Successivamente le giornate si sono svolte cercando di evitare qualche raro acquazzone e alternando visite alle numerose attrattive (naturalistiche/artistiche/gastronomiche) della zona a falesie più o meno conosciute. Abbiamo scalato all'Antro dell'Eco, al Curvone, al settore Piazzetta di Cava d'Ispica e a Pandora incontrando solo poche persone all'Antro dell'Eco e per il resto nessuna anima viva; calcare sempre diverso e di qualità, inserito in contesto rurale (tranne per il Curvone) molto tranquillo.
Prima dell'imbarco sul traghetto di ritorno, abbiamo infine approfittato per ripetere una recente creazione di M. Oviglia & co. all'Antro della Perciata: *Ramage* (200 m, 6c+ max, 6a+ obbl.). Si tratta di una via incredibile che supera un enorme strapiombo con una lunghezza più bella dell'altra, tra canne e concrezioni di ogni forma e grandezza. Il tutto su difficoltà contenute e alla portata di un gran numero di arrampicatori a patto di gestire con disinvoltura la progressione su terreno costantemente strapiombante ed estremamente esposto, discesa in doppia compresa.
Sicilia del Sud, quindi, promosso a pieni voti: da ritornare sicuramente!
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