giovedì 30 marzo 2017

Pointe Lachenal - *Mine de rien*

Continuano le giornate calde primaverili in quota. Ne approfittiamo per scalare una bella via di roccia sulla solare parete SE della Punta Lachenal: *Mine de rien* (200 m, ED, 6c+ max, 6b+ obbl.), opera di G. Long e R. Vogler che si sono calati dall'alto nel 1988 per attrezzare questo itinerario vicinissimo alla famosissima *Le bon filon*.
La parete, in questa stagione, è perfettamente asciutta e offre il grande vantaggio di essere praticamente deserta... a differenza della vicina goulotte *Pellissier*, presa invece d'assalto da molte cordate nella vana ricerca di ghiaccio in quota. Strano arrampicare al sole, accompagnati dal suono di piccozze e ramponi che grattano sulla roccia. Nel grande circo del Massiccio del Monte Bianco c'è spazio per tutti, a pochi metri. L'avvicinamento rapido con gli sci rende poi la giornata ancor più piacevole e completa.
Due note tecniche sulla via. Come al solito, il topo di Piola è il più preciso e affidabile.
L1: tiro molto lungo con un passo non semplice a metà protetto da un fix per superare un muretto verticale con fessurina cieca; al suo termine continuare fin contro un piccolo bombamento che si supera verso destra con l'aiuto di due provvidenziali buchi naturali. La sosta è molto a destra, in comune con *Or or* (conviene quasi sostare sul primo fix del secondo tiro, per evitare gli attriti della corda sulla lunghezza successiva).
L2: se si parte dalla sosta di *Or or* occorre allungare bene i primi due fix per evitare gli attriti della corda... il primo fix è più basso della sosta.
L3: bel tiro con due sezioni ipertecniche in placca.
L4: il tiro più bello e completo con vari passi impegnativi, prima tecnici poi di forza; in cima alla lama verticale non fermarsi a sinistra sulla sosta ben visibile (*L'age dort*) ma proseguire a destra - fix visibili - con ancora un passo tecnico per raggiungere la sosta più in alto. La sosta visibile a destra (e anche i fix) sono di *Le bon filon*. Gradato originariamente 6c... forse merita qualcosa in più.
L5: facile tiro per raggiungere la quinta sosta di *Le bon filon*, non è sicuramente 6b+ come indicato sul topo Piola.
La via originale termina qui. Si può raggiungere la cima della Punta Lachenal con un paio di tiri lungo *L'age dort* (max 7b) oppure lungo *Or or* (6c+ max).

Materiale: 2 corde da 50 m, 10 rinvii, 1 set completo di friends da #.1 X4 a #2 C4 BD.
Esposizione: SE, si tratta di una delle pareti più calde dei Satelliti del Mont Blanc du Tacul.
Avvicinamento: in meno di un'ora con gli sci da Punta Helbronner.
Discesa: in doppia lungo *Le bon filon*, situata immediatamentea a destra di *Mine de rien*.

Un ponte di neve tra Tour Ronde e Monte Bianco.
Vista d'insieme del complesso roccioso della Punta Lachenal.
Primo tiro, lungo e con un arrivo in sosta che è un vero e proprio regalo di madre natura: un piccolo bombamento che si supera (senza protezioni) utilizzando due buchi naturali.
Secondo tiro per Ale (6b+): tecnico all'inizio e fisico verso la fine.
Unica cordata di fianco a noi: Adam e Caroline George, note guide alpine di Chamonix.
Temperatura ideale per scalare su roccia in quota.
Terzo tiro (6c+): due sezioni ipertecniche in placca.
Quarto tiro (6c+): the pitch! Originariamente 6c... forse merita qualcosa in più.
Vista dall'alto sullo scudo verticale del quarto tiro.
Backstage della foto precedente (foto C. Ware George).
Ale verso la parte alta della via.
Ultimo tiro originale della via, prima di collegarsi con le vie che escono verso l'alto.
Rientro con le pelli di foca verso Punta Helbronner.
Il topo della via.

giovedì 16 marzo 2017

La Vierge (Argentière) - *F'estival*

Quando le giornate tardo invernali si presentano con cielo azzurro, assenza di vento e zero termico a 3000 m circa, la scelta di scalare su roccia nel bacino di Argentière risulta sempre vincente. Con queste condizioni si possono scalare in giornata itinerari che in estate richiederebbero lunghi avvicinamenti e noiosissimi rientri a piedi: ora invece la pista battuta fino ad Argentière permette di non essere vincolati agli orari degli impianti di risalita e di scendere con gli sci quasi 2000 metri di dislivello in poco tempo (per la gioia delle ginocchia).
Oggi abbiamo scalato l'itinerario più a sinistra della parete, che si articola indicativamente sullo spigolo a sinistra della classica *Bettembourg*: si tratta di *F'estival* (240 m, ED, 6c max, 6b obbl.), firmato Amstutz-Vogler 1990. Tra le vie finora salite su questo bel pinnacolo che sovrasta il Glacier du Milieu, questa si colloca un poco al di sotto delle altre due che ho salito negli anni passati (*Reve de singe* e *Une saison en enfer*); questione di gusti.
La via si trova nello stato originale di chiodatura: fix in perfetto Vogler-style e fessure facilmente proteggibili con una serie di friend. Interessante notare come i fix zincati Simond da 10 mm piantati quasi 30 anni fa siano ancora praticamente nuovi, soprattutto quelli del traverso sotto il tetto dell'ultimo tiro!

Materiale: 2 corde da 50 m, 8 rinvii, 1 set di friends da #.1 X4 a #3 C4 BD.
Esposizione: Sud, anche se l'ultimo tiro è esposto a sud ovest. In questa stagione, non aver paura di partire in tarda mattinata per poter beneficiare al meglio dell’irradiazione solare del pomeriggio nella parte alta.
Avvicinamento: in poco più di un’ora dalla stazione superiore della funivia dei Grands Montets.
Discesa: in doppia lungo la via e poi utilizzando le soste di *Reve de singe* (vedi topo).

Il topo della via.
Secondo tiro.
Terzo tiro, molto bello, sul filo dello spigolo.
Quinto tiro: una piccola deviazione nel diedro di destra, che si abbandona dopo pochi (facili) incastri.
Settimo tiro, bello e ingegnoso, per andare a congiungersi con gli ultimi metri di *Reve de singe*.
Ultimi metri della via: granito rosso!
Selfie in cima alla Vierge mod. 2.0... per il drone non siamo ancora organizzati :-)
E dopo una bella scalata... una bella sciata di quasi 2000 m D- fino ad Argentière!
Ultimo sguardo verso l'alto: la Vierge si trova quasi al centro della foto.