venerdì 28 settembre 2012

Spagna - Falesia di Etxauri

Nell'ambito di una piccola vacanza nel Nord della Spagna, abbiamo visitato una bella falesia situata a pochi minuti da Pamplona. Si tratta di *Etxauri*, relativamente poco conosciuta in Italia nonostante sia stata teatro del primo 8c+ on sight realizzato da Patxi Usobiaga nel 2007 (*Bizi euskaraz*); prestazione ripetuta anche da Adam Ondra nel 2011 sulla stessa via!
Big a parte, la falesia è adatta a tutti i livelli, con un numero incredibile di itinerari: più di 700 vie distribuite in 22 settori differenti! Il tutto a portata di mano, in quanto c'è una strada carrozzabile che corre poche centinaia di metri a valle: si può arrampicare tranquillamente più giorni di fila senza mai stufarsi. L'unico limite è dato dall'esposizione al sole che rende la falesia adatta al periodo invernale oppure nelle mezze stagioni con giornate non troppo calde.
La chiodatura è ottima ovunque con fix da 10 mm oppure tasselli resinati, praticamente tutto di marca Fixe... del resto siamo in Spagna. La distanza tra i punti spesso non è proprio ravvicinata ma tutti i moschettonaggi si fanno da una presa buona: è tutto studiato alla perfezione. Un esempio su tutti è *El teorema de salcillo*, un fantastico 7a del settore Centrale: 9 resinati in 30 metri... provare per credere! Ma la scalata è talmente bella che si dimenticano questi piccoli dettagli :-)

Materiale: corda da 80 m, 15 rinvii.
Esposizione: pieno Sud... falesia invernale ma anche adatta alle mezze stagioni in periodi freddi o con sole coperto.
Avvicinamento: da Pamplona si raggiunge in circa 15 minuti il villaggio di Etxauri (verso Ovest): la falesia si trova proprio sopra il paese. Per raggiungere i vari settori si cammina non  più di 10/15 minuti con percorso evidente. Nel parcheggio della falesia si trova un pannello con le indicazioni per i vari settori ma per avere informazioni sulle vie occorre acquistare la guida.

Vista generale della falesia dal parcheggio

Il pannello illustrativo... 22 settori e più di 700 vie!

*Los chicos de oro*, un bel 6c di riscaldamento

*Txurriflai*, un bellissimo 7b+ di 30 metri... on sight!

La falesia è famosa per la chiodatura piuttosto sportiva... ma c'è chi si attrezza di conseguenza :-)

Avvicinamento alla falesia

Panoramica del settore Centrale della falesia di Etxauri

domenica 16 settembre 2012

Paroi d'Anterne - *Djin Fiz*

Un lungo viaggio attraverso una parete impressionante... ecco come può essere descritta l'esperienza della salita di *Djin Fiz* (550 m, 7c+ max, 7a+ obbl.) sulla Paroi d'Anterne. Un percorso che inizia al buio dal Refuge Albert Wills e termina, sempre al buio, sul versante opposto lungo la comoda mulattiera che riconduce alla macchina. Il tutto passando per una delle più impressionanti pareti di media montagna che abbia mai visto... la Paroi d'Anterne appunto. Poco si sa in merito, tranne qualche foto in giro per il web oppure qualche monografia comparsa sulla stampa specializzata. In realtà le ripetizioni delle poche vie tracciate sulla parete sono assai rare, caso strano tutte realizzate da mostri sacri della scalata multipitch. Si parla di calcare di ottima qualità, arrampicata difficile, sostenuta, continua, ritorno in doppia molto problematico... ma anche di uno zoccolo scabroso (circa 150 metri) che difende l'accesso alla parete. Il tutto concorre a creare un affascinante alone di mistero attorno a questa parete.
Oggi, insieme ad Ale, siamo andati a curiosare questo luogo selvaggio... anche se situato proprio di fronte al massiccio del Monte Bianco: terreno d'elezione per escursionisti oppure per per pochi alpin-climbers in cerca di terreno difficile :-) Dico pochi perchè su quest'immensa parete si contano pochissime cordate all'anno, distribuite peraltro su cinque o sei itinerari molto difficili. I gestori del rifugio hanno confermato che la nostra era la seconda ripetizione completa di *Djin Fiz* nel 2012, dopo quella di C. Dumarest & C... senza contare un tentativo di arrampicatori belgi che si sono fermati al secondo fix dell'ottavo tiro (se si fanno vivi, possono riavere il loro moschettone d'abbandono solo dietro lauta ricompensa, eheheh!).
Questa è la prima via di P. Mussatto che percorro... avevo sempre avuto un certo timore reverenziale nei confronti di questo fortissimo apritore francese (*Ali baba* ad Aiglun, per fare un esempio noto, è una sua creazione). Con la ripetizione di *Djin Fiz* ho personalmente rotto il ghiaccio con un certo tipo di itinerari, confermando però il notevole livello tecnico in apertura!

Materiale: 1 corda da 50 m, 1 cordino di servizio da 50 m, 1 zaino da recupero, 14 rinvii, 1 set di friends da #.3 a #1 C4 BD, casco.
Esposizione: Est, sole fino a metà giornata.
Avvicinamento: in poco più di 2.30 ore dal Refuge d'Anterne, lungo un orrendo canale di sfasciumi, un breve tratto di arrampicata e un lungo traverso esposto (corde fisse).
Discesa: a piedi in circa 2 ore, facendo un largo giro che passa dagli Chalets de Sales. A parte il primo tratto (20 minuti), il resto si svolge su un comodo sentiero.

Il topo originale della via (© P. Mussatto)


Il Refuge d'Anterne con lo sfondo dell'omonima parete (foto d'archivio)

L'orrendo canale dell'avvicinamento... qualche vecchia corda fissa, inutilizzabile!

Prime luci del giorno sul lungo traverso per raggiungere l'attacco della via

Prima di iniziare la scalata ci concediamo una breve sosta all'imbocco della grotta esplorata nell'800 da A. Wills


Secondo tiro, già difficile (7b+)

 

Classica immagine di *Djin Fiz*, la placca del terzo tiro (7a+) striata di cannelures

Ambiente e roccia super sul quinto tiro (7b)

Recupero dello zaino sull'esposto traverso del settimo tiro

Nono tiro (7c+)... un viaggio!

Dodicesimo tiro (7a+), a parte una partenza su roccia pessima... il resto si svolge su gocce estremamente taglienti

Classico autoscatto al termine della via, con lo sfondo del Monte Bianco

Un attimo di relax per sistemare il materiale prima della discesa a piedi

Prima parte della discesa con le ultime luci del giorno, fantastico!

giovedì 13 settembre 2012

Caporal - *Aquila della notte*

Bella giornata pre-autunnale sul Caporal, in Valle dell'Orco. Parete deserta, solo noi su *Aquila della notte* (180 m, 7b+ max, 6c obbl.). Si tratta di una bella via di Maurizio Oviglia e soci che corre pochi metri a sinistra del classico *Diedro Nanchez*.
Ho sempre pensato che il suo tracciato fosse troppo vicino ad una via storica... e che la sua apertura avesse un po' disturbato la tradizione. In realtà devo ricredermi: pur passando a pochi metri, conserva comunque una sua autonomia e la scalata risulta piacevole e, a tratti, piuttosto impegnativa.
Dopo la sua apertura nel 1998, l'apritore è tornato nel 2010 sulla sua creazione effettuando alcune correzioni... buon lavoro generale, anche se nel quarto tiro - per non affrontare un breve tratto in comune con il *Nanchez* - è stata forzata una placca estrema su microappigli che risulta nettamente più difficile rispetto al resto della via. Peccato, perché nel suo tracciato originale la via offriva una continuità ed una omogeneità davvero rari! Merita comunque una ripetizione ;-)

Materiale: 2 corde da 55 m, 12 rinvii, 1 set completo di friends C3 e C4 BD fino al #3 C4 (eventualmente #3 C4 doppio per il penultimo tiro), casco.
Esposizione: Ovest (incassato), sole al pomeriggio.
Avvicinamento: in circa 20 minuti a piedi lungo il classico avvicinamento del Caporal, la via attacca poco a valle del *Diedro Nanchez*.
Discesa: con tre doppie lungo la via utilizzando S6, S4 e S2.

Uscita atletica del primo tiro (6c+)

L'estetico spigolo del secondo tiro (6c+)

Ultimi metri per Riccardo sul bellissimo terzo tiro (7a+)

Quinto tiro, *variante Perucca* (6b)

Vista dall'alto sull'imbuto del Nanchez

Al termine dell'ultimo tiro... corto ma ultra-fisico (6c+)

Doppie... american style :-)

martedì 11 settembre 2012

Torre di Cento - *Fuga dal guado*

Ore 16.00, apro il sito planetmountain.com. Una notizia fresca del giorno annuncia una via nuova sull'evidente torrione che si nota in alto a sinistra risalendo la Valle di Cogne: *Fuga dal guado* (70 m, 6c max, 6b obbl.). Leggo velocemente la news, si parla di arrampicata trad, un solo spit di progressione, gradi non proprio plaisir... bene! Non resta che andare a vedere... quando? Adesso! Ale prova a dissuadermi elencando tutte le logiche motivazioni che verrebbero in mente a chiunque: poche ore di luce, temporali serali, ecc.
Intanto preparo il materiale... e alle 17.30 attacco il primo tiro :-)
Va subito detto che l'avvicinamento non è proprio dei più comodi... anzi! Occorre risalire un ripidissimo pendio erboso senza traccia alcuna di passaggio. Impieghiamo circa 30 minuti ma a passo abbastanza sostenuto. La via oppone passaggi interessanti e non banali che richiedono una discreta esperienza nel posizionare le protezioni veloci. La roccia sarebbe anche di qualità accettabile ma sono presenti ovunque fastidiosi muschi e licheni che rendono la progressione assai insidiosa. Per non parlare di parecchi blocchi, anche di discrete dimensioni, ancora in bilico proprio lungo il percorso.
Complimenti ai ragazzi che hanno aperto questa via in stile tradizionale... anche se avrebbero potuto investire qualche ora in più per spazzolare e ripulire la roccia, almeno prima di pubblicare la notizia su un sito istituzionale ;-)
La valutazione tecnica dei singoli tiri è sostanzialmente corretta e confermata da una salita on sight tutta da capocordata. Lo sviluppo della via invece è un po' meno di quanto indicato... infatti si può scendere con una sola doppia da 55 m dall'ultima sosta fino a terra.
Alle 20.30 siamo nuovamente a casa... senza aver preso neanche una goccia d'acqua :-)

Materiale: 2 corde da 55 m, 4 rinvii, 1 set completo C3 + C4 BD fino al #3 C4 (per essere più tranquilli, meglio raddoppiare da #.5 a #1 C4), casco.
Esposizione: Sud Ovest, sole nel pomeriggio.
Avvicinamento: c'è poco da dire. Non esiste nessuna traccia! Dalla presa d'acqua situata lungo la strada carrozzabile per Cogne (poco dopo il paravalanghe "L'oursa"), attraversare al meglio il torrente Grand Eyvia e risalire il ripido canalone che conduce alla base dell'evidente torrione (45 minuti).
Discesa: con una doppia lunga dall'ultima sosta fino a terra (55 m).

Primo tiro (6b+)

Ale appena dopo il passo chiave del secondo tiro (6b)

Terzo tiro (6c)

Ancora un'immagine del terzo tiro, qui sul passo chiave

L'esigua passerella che permette di attraversare il torrente Grand Eyvia

Il topo della via (© planetmountain.com)