giovedì 31 gennaio 2013

Valle Argentera - *L'altro volto del pianeta* + *Ice very nice*

Un'interessante serata al Monte dei Cappuccini (Torino) dedicata a Gian Carlo Grassi - intitolata "Ghiaccio dell'Ovest anni 2000" e curata con passione da Elio Bonfanti - è stata il pretesto per muoversi dalla Valle d'Aosta e visitare una remota valle piemontese che ospita alcune belle linee ghiacciate. Una in particolare, salita proprio da Grassi nel 1986, mi incuriosiva da tempo: si tratta di *L'altro volto del pianeta* (110 m, III/5), a cui abbiamo abbinato anche la vicina *Ice very nice* (60 m, III/5) situata nel canalone immediatamente a sinistra. Entrambe le colate si presentavano in buone condizioni, nonostante il caldo tropicale di questi ultimi giorni... molto lavorate da precedenti passaggi.
Luoghi piuttosto remoti e tranquilli, nulla a che vedere con la ressa delle valli di Cogne: in tutta la Valle Argentera abbiamo incontrato solo una cordata di guide francesi che scalava dietro di noi.

Materiale: normale dotazione da ghiaccio. Meglio usare gli sci per l'avvicinamento.
Esposizione: Nord Est ad una quota di poco inferiore ai 2000 metri.
Accesso: in circa 45 minuti si arriva alla base di *L'altro volto del pianeta*.
Discesa: in doppia lungo le cascate (fix su *L'altro volto del pianeta*, albero su *Ice very nice*).

Si parte a piedi da qui... un nome, un programma! Allegriaaaa :-)

Il rilassante fondovalle della Valle Argentera

Risaliamo il breve pendio che porta sotto *L'altro volto del pianeta*
 
Primo tiro, una bella struttura!


Vista generale sul primo tiro, molto bello!
La partenza del secondo tiro: facile ma molto lungo... per uscire dalle difficoltà

Avanza tempo, ci spostiamo nel canalone di fianco che ospita *Ice very nice*

*Ice very nice* si risolve in un unico lungo tiro, molto lavorato

Vista generale di *Ice very nice*: si nota la cordata di francesi che ci seguiva...
... questi sono i loro sci da avvicinamento! Un condensato di alta tecnologia :-)


mercoledì 23 gennaio 2013

Valnontey - *Di fianco alla leggenda* (via nuova)

In Valnontey, regno delle cascate di ghiaccio, c'è *Repentance super*, c'è *Di fronte al tradimento*... e ora c'è anche *Di fianco alla leggenda* (230 m, III/3 M5 R): non una cascata di ghiaccio ma una linea di ghiaccio fine e misto che si insinua sulla bastionata rocciosa del Money tra *L'ago di Money* e la mitica *Repentance super*. Attacca una cinquantina di metri a sinistra di quest'ultima, di qui il nome. È stata salita nell'ambito del corso valdostano di formazione per guide alpine insieme agli allievi Franco e Luca. Le difficoltà tecniche, nelle attuali condizioni, non sono elevate: si arrampica su ghiaccio fine sempre appoggiato, su erba gelata e misto facile. L'interesse della via è quindi da ricercarsi nella linea e nello stile in cui è stato affrontata, ovvero in puro trad-style senza trapano e spit. La roccia e il ghiaccio presente consentono sempre ottime assicurazioni... questione di avere un po' di dimestichezza con il terreno vergine e un pizzico di "arte dell'arrangiarsi" che purtroppo non si acquisisce percorrendo solo i soliti itinerari conosciuti e web-addicted :-)
In posto è stato lasciato solo un chiodo per proteggere il passo di misto a metà del primo tiro e un altro chiodo alla prima sosta; il resto dell'itinerario è rimasto completamente clean. Per una ripetizione prevedere una serie di friends C3+C4 fino al #2 C4 BD e una piccola scelta di chiodi da roccia.
 
Primo tiro: diedro obliquo verso sinistra con giaccio più o meno abbondante. A metà tiro, in apertura, era presente una sezione di misto delicata (chiodo in posto alla base). Un'ultima sezione ghiacciata conduce nel punto in cui il diedro piega ulteriormente a sinistra. Sosta su roccia da attrezzare (1 chiodo in posto). 50 m.
Secondo tiro: traverso verso sinistra su ghiaccio fine per uscire dal diedro. Attenzione ad alcuni blocchi instabili presenti in uscita, che si contornano in basso ancora verso sinistra. Proseguire più facilmente verso una piccola conca nevosa. Sosta su roccia da attrezzare. 45 m.
Terzo tiro: proseguire lievemente verso destra per andare a superare due piccoli diedri paralleli con divertente arrampicata mista. Sosta su ghiaccio, in alto su una cengia. 40 m.
Quarto tiro: attraversare ancora verso destra e percorrere un breve diedro di misto da cui si esce verso sinistra con un passaggio verticale che consente di raggiungere il ghiaccio. Proseguire ancora su facili risalti ghiacciati fino al termine. Sosta su ghiaccio. 45 m.
Quinto tiro: percorso non obbligato per uscire sul pianoro di Money. Verticalmente è più difficile con qualche divertente passo di misto, altrimenti si può aggirare facilmente a sinistra. Sosta su roccia da attrezzare. 45 m.

Quota: 2100 m.
Esposizione: Ovest.
Accesso: stesso accesso di Repentance super, la linea inizia una cinquantina di metri più in alto a sinistra, in corrispondenza di un evidente diedro roccioso.
Discesa: dal pianoro soprastante, attraversare una cinquantina di metri verso Sud fino a reperire le doppie di Repentance super (fix e catena). 4/5 calate riportano alla base.

Primo tiro, più lungo di quello che sembra

Franco scala il tratto con ghiaccio più fine del primo tiro

Luca parte sul secondo tiro, ancora ghiaccio fine


Terzo tiro, è sempre Luca che conduce: very scottish styla :-)

Franco al termine del terzo tiro

Gli "allievi" Franco e Luca al termine della via sul pianoro di Money

Il tracciato della via

Avanzava tempo... ci siamo concessi ancora il breve free-standing di *Daikiri* (30 m, III/4), nei pressi dell'Erfaulet

sabato 19 gennaio 2013

Valgrisenche - *Goulotte del Miollet*

La *Goulotte del Miollet* (III/4 M R, 400 m) è una bella linea di ghiaccio fine e misto che corre rettilinea dal margine sinistro dalla falesia denominata “La Mecca” fino alla base del contrafforte roccioso della Becca Ceré, tagliando proprio a metà la falesia del “Miollet” (conosciuta anche come “Bethaz alta”). Si compone sostanzialmente di tre sezioni distinte e autonome: se percorse tutte in sequenza, ne risulta una salita lunga, completa e varia. L'assenza di materiale fisso in posto (ad eccezione di 3 chiodi nella parte alta) aggiunge un pizzico di ingaggio alla salita, nonostante si possa interrompere in più punti.
La parte alta della goulotte è stata salita sicuramente nel 1998 da arrampicatori francesi; non si hanno notizie di altre ripetizioni. Oggi, insieme ad Ale, l'abbiamo salita nella sua integralità, compresa la parte bassa probabilmente evitata in passato.
Prestare attenzione alla stabilità del manto nevoso... tutta la zona, in presenza di notevole innevamento, è soggetta ad attività valanghiva piuttosto frequente.
Materiale utile: serie completa di friends (C3+C4) fino al #2 BD C4 e una piccola scelta di chiodi da roccia, 5 viti da ghiaccio (di cui 2 corte) sono più che sufficienti.
Primo tiro: ripida rampa ghiacciata sulla faccia sinistra di un diedro, che termina con un passaggio verticale per uscire sul pendio soprastante. 40 m. Sosta su roccia su una cengia (friends).
Secondo tiro: tratto appoggiato e incassato che conduce alla base di un breve salto verticale ghiacciato. Affrontarlo direttamente ed uscire a sinistra sul pendio boscoso. 40 m. Sosta su albero.
Breve trasferimento di circa 30 metri fino alla base di un caratteristico passaggio in un anfratto roccioso.
Terzo tiro: breve lunghezza attraverso un buco naturale tra grandi massi che consente di portarsi sui pendii superiori. 15 m. Sosta su albero.
Trasferimento di circa 80 metri fino alla base della parte mediana, tra il settore destro e quello sinistro della falesia del “Miollet” (conosciuta anche come “Bethaz alta”).
Quarto tiro: diedro roccioso caratterizzato da un sottile strato di ghiaccio sul fondo. 30 m. Sosta a destra su roccia (friends).
Quinto tiro: salire brevemente in verticale per poi obliquare a sinistra lungo una rampa di roccia e zolle erbose che conduce sul pendio soprastante. 40 m. Sosta su albero.
Trasferimento di circa 60 metri fino alla base della parte superiore.
Sesto tiro: tratto iniziale della goulotte superiore, inizialmente poco ripida con due passaggi un po' più ripidi con ghiaccio fine. 50 m. Sosta a destra su roccia (1 chiodo con anello in posto).
Settimo tiro: canale poco inclinato che conduce alla base di una bella colonna verticale. Superare il piedistallo a destra e attraversare sempre a destra su una cengia. 50 m. Sosta su roccia, circa 6 metri a destra della colonna di ghiaccio (2 chiodi con cordone e anello).
Ottavo tiro: scendere brevemente fino alla base del sigaro verticale e affrontarlo direttamente. 25 m. Sosta su roccia in alto a destra (friends).
Nono tiro: bellissimo nastro ghiacciato verticale che si insinua tra le rocce. 50 m. Sosta in alto su albero.
Quota: 1700 m.
Esposizione: Sud Est.
Accesso: circa 2 chilometri prima di raggiungere Valgrisenche, imboccare a destra la deviazione per la frazione La Bethaz. Attraversare le abitazioni e posteggiare al termine della strada in un piccolo piazzale. Seguire a piedi il tracciato della strada sterrata che si dirige verso Nord. Al suo termine, si attraversa il torrente emissario della Cascata del Miollet. Immediatamente dopo, salire a sinistra fino alla base del primo tiro, al margine sinistro della falesia “La Mecca”. 5 minuti.
Discesa: per scendere a piedi senza effettuare doppie, salire ancora circa 200 metri in diagonale a sinistra (faccia a monte) per raggiungere i ripidi pendii esposti a Sud che permettono di abbassarsi velocemente fino all'alpeggio del Miollet. Da qui, basta seguire il percorso del sentiero estivo che compie un largo giro verso sinistra (faccia a valle) per tornare poi quasi in piano alla base della cascata.


Primo tiro, a destra della falesia "La Mecca"
Secondo tiro: boulder glacio-boscoso :-)

Il villaggio di La Bethaz visto dal caratteristico buco del terzo tiro
 
Speleo-dry

Ghiaccio fine sul tiro in mezzo alla falesia del Miollet (Bethaz alta)

Alla base della parte alta della goulotte

Settimo tiro

Breve passaggio fisico sulla colonna dell'ottavo tiro

Ultimo tiro, un bel nastro ghiacciato... più ripido di quanto appaia in foto

Vista generale della parte alta della *Goulotte del Miollet* (visibili gli ultimi quattro tiri sopra la cengia)

domenica 6 gennaio 2013

Les Calanques

*Au-delà de la verticale* alla Concave: Ale impegnata sul traverso al termine del quarto tiro (7b+)

Il caldo inusuale dell'inizio di questa stagione invernale ha purtroppo deteriorato gran parte delle cascate di ghiaccio più interessanti in Valle d'Aosta e non solo. Fortunatamente c'è altro da fare e nel sud della Francia le temperature sono ideali per arrampicare su roccia! Decidiamo così di compiere  un lungo giro passando per la Liguria e rientrando per la Valle del Rodano... passando per le inossidabili Calanques. Ero stato due volte in passato ma per varie ragioni non ero riuscito a godere appieno della particolare atmosfera che si respira tra Cassis e Marsiglia. È vero, la grande città è relativamente vicina ma - una volta raggiunto l'ambiente marino - ci si dimentica di essere vicino alla civiltà. Un piccolo richiamo, purtroppo, è dato dalle numerose persone presenti sui sentieri più battuti... in parete, fortunatamente, praticamente nessuno!
Prima abbiamo visitato il (relativamente) nuovo settore di *Alcatraz* a La Turbie, che ospita alcune belle vie in perfetto Albenga-style: ottima vista sul mare e sul Principato di Monaco, gradi piuttosto morbidi e tramonto cinque stelle.
Successivamente ci siamo spostati in zona Calanques dove abbiamo percorso le seguenti vie:

- *Sanababich* (200 m, 6c+ max, 6b obbl.) a Devenson;
- *Au-delà de la verticale* (180 m, 7b+ max, 6b+ obbl.) alla Concave.

Sono due vie sportive molto belle e assolutamente consigliabili, chiodate in maniera impeccabile a fittoni resinati, su due delle pareti più verticali (strapiombanti nel caso della Concave) e selvagge delle Calanques. Per entrambe l'avvicinamento si effettua a piedi lungo un dedalo di stradine e sentieri che richiede poco meno di un'ora e mezza di cammino... stesso tempo necessario anche per il ritorno, visto che non ci sono grandi dislivelli da affrontare.