sabato 26 ottobre 2013

Tour Ronde - *Goulotte Saadi*

Bella giornata, a tratti ventosa, di fianco al Couloir Gervasutti alla Tour Ronde. Insieme ad Ale siamo andati a dare un'occhiata alle goulottes che solcano il versante nord della Quota 3648 m. Tra le tre linee presenti, abbiamo scelto quella di destra, salita nel 1979 da G. Perroux, G. Peyroulet e J.M. Troussier e chiamata *Goulotte Saadi* (200 m, III/4 M).
C'è da dire che le condizioni non sono strepitose... molta neve inconsistente, poco ghiaccio nero e poco polistirene. Complessivamente si è visto di meglio ma la moda del momento è quella di grattare gli attrezzi sulla roccia... e allora cerchiamo di adeguarci :-)
Le prime due soste, in comune alle tre linee, sono attrezzate a fix... dopo si trova qualche vecchia sosta a chiodi. Lungo i tiri si trova ogni tanto quanche chiodo di progressione.

Materiale: 2 corde da 60 m, 2 viti da ghiaccio, 1 set di friends da #1 C3 a #3 C4 BD, una piccola scelta di chiodi da roccia per sistemare eventualmente le soste della parte alta.
Esposizione: Nord, sempre all'ombra.
Accesso: attualmente è consigliabile la movimentazione con gli sci oppure con le racchette da neve. Calcolare circa un'ora da Punta Helbronner.
Discesa: in doppia lungo la goulotte. Con un po' di occhio si riesce a scendere con quattro calate.

La giornata inizia così... atmosfera apocalittica :-)

Piccola valanga al Col Flambeau... da manuale!

Esistono modi più semplici per passare la terminale... ma il ghiaccio era troppo invitante :-)

Vista generale sul primo tiro

Secondo tiro, un bel diedro... più delicato di quanto appaia in foto

Terzo tiro: du mixte amusant, come direbbero i francesi

Quarto tiro, all'inizio della stretta goulotte che conduce in cresta

Molta neve e poco polistirene... ma ça passe

Ultimi metri della goulotte

Vista generale del settore: in rosso la linea della Goulotte Saadi

Rientro con le pelli a Punta Helbronner... meglio che a piedi!

martedì 22 ottobre 2013

Envers del Paretone - *À l'envers*

Veloce puntata pomeridiana in Bassa Valle d'Aosta insieme ad Ale per ripetere una via terminata da poco sulla parete situata di fronte al Paretone di Arnad, chiamata Envers del Paretone. Il nuovo itinerario si chiama *À l'Envers* (180 m, 7a max, 6b obbl.) e corre pochi metri a sinistra di una vecchia via non ben identificata contraddistinta dalla scritta "Discoveries" alla base. È stata aperta da alcune guide alpine valdostane in tempi diversi, principalmente S. Epiney, M. Farina e R. Ferraris.
Via nel complesso carina e abbastanza omogenea sul grado 6b/6b+, con alcune brevi sezioni più impegnative ma con chiodatura piuttosto ravvicinata. Ancora un po' di terra sui primi due tiri, che dovrebbe pulirsi nel corso delle ripetizioni... e una colata d'acqua sull'ultimo tiro che pare stenti ad asciugare dopo la pioggia: sarebbe un peccato arrivare on sight fino all'ultimo fix della via e cadere con le prese bagnate/fangose in mano ;-)
Relazione dettagliata su Gulliver.

Materiale: 2 corde da 50 m, 14 rinvii, casco.
Esposizione: Nord Est, sole al mattino... spesso ventoso.
Accesso: 5 minuti a piedi lungo un bosco piuttosto fitto e invaso da vegetazione. L'attacco si trova pochi metri a sinistra di una scritta bianca "Discoveries".
Discesa: in doppia lungo la via.

Quarto tiro (6b)

Quinto tiro (6b+)... paesaggio non propriamente bucolico :-)

Sesto tiro per Ale (6b+), una bella fessura che purtroppo finisce in fretta...


Settimo ed ultimo tiro (7a): corto, intenso.. e purtroppo bagnato :-(

Vista dal basso della parete con il tracciato approssimativo della via

venerdì 4 ottobre 2013

*Hystrix* - il video

A circa un anno di distanza dalla prima libera di *Hystrix*, arriva anche il breve clip che racconta molto sinteticamente la storia della via.
Rimando al precedente POST la descrizione dettagliata delle caratteristiche tecniche.
Nel mese di luglio 2013 Michi ed io siamo tornati su *Hystrix* insieme al fotografo Moritz Attenberger per girare le immagini di questo video che non vuole essere la documentazione di un exploit, bensì un semplice racconto dell'incontro tra il chiodatore e colui che ha relizzato la prima libera. Siamo tornati insieme in parete e Michi mi ha mostrato il metodo ingegnoso per riuscire a scalare in libera il tratto che non avevo avuto tempo/voglia di provare... ritenendolo troppo duro per me. Dopo la prima salita avevo proposto un ipotetico 8b, poi ridimensionato ad 8a... comunque molto tecnico e (a posteriori) chiodato anche piuttosto bene :-)
Il 7a obbligatorio comunque rimane in alcune sezioni della parte alta che però non sono pericolose in caso di caduta.
Considerazioni tecniche a parte, il luogo è assolutamente fantastico, immerso nella magia del Bosco della Ficuzza. La parete è verticalissima e con roccia piuttosto liscia che impone una scalata iper-tecnica. Anche in estate è possibile arrampicare bene, soprattutto nel pomeriggio quando il sole gira dietro alla montagna.

Michi impegnato sugli ultimi metri spettacolari della via (foto M. Attenberger)

I tre moschettieri (in modalità stupid) al termine della via: da destra Moritz, Michi ed io

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