Il fotografatissimo traverso iniziale di *Au-delà du délire* (7a), storica via salita dal basso da M. Fauquet nel 1981. |
Il primo giorno, dopo il lungo viaggio, ci siamo divertiti sulla corta ma intensa *Double fond* (120 m, 7a max, 6b+ obbl.). Si tratta di una bella via situata a sinistra della conosciuta *Une gueule d'amour*, che presenta uno stile di scalata non proprio tipico del Verdon: canne strapiombanti. Ma la chicca è sicuramente il tratto di collegamento tra il terzo e il quarto tiro, ovvero un cunicolo naturale nella roccia che rende piuttosto ludico ed interessante il percorso!
Il secondo giorno siamo andati a vedere una via che mi incuriosiva da tempo: *Au-delà du délire* (200 m, 7a max, 6b+ obbl.). L'apertura dal basso nel 1981 di questo itinerario ha rotto senza dubbio un grande tabù, quello delle placche lisce e solo apparentemente inscalabili a sinistra della classica linea fessurata di *Ula*. Gran parte della via si sviluppa in diagonale ma il percorso che ne risulta è gradevolissimo e molto logico: sicuramente una via da fare!
Come piccolo intermezzo alla routine verdoniana, abbiamo dedicato il terzo giorno alla visita di Annot, a un'ora di macchina da La Palud-sur-Verdon. Eravamo incuriositi dal settore trad, piuttosto trendy negli ultimi anni. È curioso pensare che la scalata in generale ad Annot sia nata solo una quindicina di anni fa... e che le prime vie trad siano state salite da non più di 7/8 anni! Almeno così dice la piccola topo-guida... In ogni caso, il luogo è molto carino e merita sicuramente una visita: blocchi, falesie attrezzate, falesie trad e multipitch, ce n'è per tutti i gusti.
L'ultimo giorno, infine, ci siamo tuffati nella storia dell'arrampicata in Verdon. Abbiamo salito uno dei monumenti delle Gorges: *Pichenibule* (300 m, 7b+ max, 6b+ obbl.). La via non ha bisogno di presentazioni ed è una di quelle da fare sicuramente: una linea incredibile e visionaria, in relazione all'anno di apertura (1977). Va subito detto che, a dispetto di quanto si legge in giro, non è un itinerario iper-unto e quasi impossibile da scalare: il segreto per godersela è sicuramente quello di scegliere giornate con temperature piuttosto fredde per ridurre la senzazione di pattinamento. Vale la pena di salirlo nella sua integralità, dal basso, per apprezzare appieno il senso del percorso: i gradi indicati sulla relazione sono piuttosto bassi (sulla carta)... ma non ci si annoia, anzi :-)