mercoledì 3 agosto 2016

Mont Greuvetta - *Pilier des vers luisants*

Il versante Est del Mont Greuvetta è ben visibile dal fondo della Val Ferret ma, di fatto, poco conosciuto. È curioso immaginare decine di cordate di arrampicatori/alpinisti nel vallone di fianco (quello dove si trova il rifugio Dalmazzi, per intenderci) e quasi nessuno a poche centinaia di metri di distanza in linea d'aria. Eppure un punto d'appoggio c'è... pure carino: il bivacco Comino, frequentato però quasi esclusivamente da "escursionisti esperti". L'interesse arrampicatorio della zona è aumentato (pochissimo, peraltro) solo negli ultimi anni grazie all'apertura di qualche nuovo itinerario medio-facile ma di considerevole sviluppo sui bastioni rocciosi che difendono la parte alta del bacino. Il vero interesse per l'alpin-climber si trova però più in alto, sul pilastro più evidente e compatto della zona. Ci ha pensato il solito Michel Piola nel 1990, questa volta insieme a suo fratello Daniel, a tracciare probabilmente la via più estetica del settore che affronta in modo logicissimo uno scudo compatto di placche. Si tratta del *Pilier des vers luisants* (350 m, 7a+ max, 6c obbl.) che abbiamo ripetuto oggi beneficiando di una bella giornata di sole... fortunatamente non caldissima. Meglio così perchè l'attacco della via si trova molto vicino allo scarico di un profondo canale di sfasciumi: occorre prestare attenzione alla caduta di sassi soprattutto al rientro, nelle ore più calde della giornata.
La via è molto bella, tutta da scalare: le sezioni più impegnative sono tecniche di aderenza, sempre (relativamente) ben protette da fix zincati da 10 mm, ancora in ottimo stato (placchette Simond). Giudizio quindi positivo, come sempre influenzato quando si riescono a scalare tutte le lunghezze onsight ;-)

Materiale: 2 corde da 50 m, 10 rinvii, 1 set completo di friends da #.1 X4 a #2 C4 BD.
Esposizione: Est, in questa stagione il sole arriva alla base della parete alle ore 8.00.
Avvicinamento: calcolare indicativamente 1 ora dall'Arnouvaz al bivacco Comino e circa 2 ore dal bivacco alla base della via. Il tempo può variare considerevolmente in funzione delle condizioni del ghiacciaio che può essere a volte molto problematico. Attualmente si passa abbastanza agevolmente su entrambi i lati della seraccata. Prestare solo attenzione alle scariche di sassi dal canale a sinistra della via (faccia a monte), soprattutto nelle ore più calde.
Discesa: in doppia lungo la via (solo una calata un po' diagonale obbliga a moschettonare qualche fix).

Il topo della via.
Bivacco Comino, ottimo punto d'appoggio.
Cena a lume di candela in bivacco...
Avvcinamento alla parete lungo il ghiacciaio.
Primo tiro, con terminale ben visibile. Fortunatamente la neve tocca ancora la parete nel punto giusto ;-)
Vista dall'alto sul secondo tiro (7a+): tecnico.
Terzo tiro (6b) per Ale.
Quarto tiro (6c): un passo delicato per arrivare in sosta.
Vista panoramica sul quinto tiro (6c+): la sagra dello spalmo in traverso (e non solo) :-)
Sesto tiro (6b): dopo tanta placca, finalmente un diedro!
Settimo tiro (6a+): cresta finale che conduce in cima al pilastro.
Solito festival della vanità al termine della via.
Veloce sguardo indietro durante la discesa sul ghiacciaio: viste le pietre presenti... meglio non fermarsi a fare pic-nic.
Vista generale della parete e del ghiacciaio dalla morena.