venerdì 18 ottobre 2019

Gutturu Pala - *Personal mountain*

Tra una falesia e l'altra del Sud-Ovest della Sardegna, il richiamo delle vie lunghe si è concretizzato su una delle rare pareti della zona: Gutturu Pala, vicino a Fluminimaggiore. Viste le giornate calde e soleggiate, serviva proprio un posto fresco per arrampicare... meglio ancora se in un ambiente solitario e selvaggio. Selvaggio sui generis, per la verità; nel senso che il Piccolo Half Dome, come viene identificato dagli arrampicatori sardi, si erge in un vallone segnato in maniera indelebile dalle attività minerarie terminate nel 1993. Nonostante l'atmosfera post-industriale, il luogo ha il suo fascino e soprattutto il grande pregio di essere poco o nulla frequentato; tranquillità garantita.
Proprio del 1993 è anche la via che abbiamo percorso oggi: *Personal mountain* (180 m, 6c+ max, 6b+ obbl.). È stata aperta da M. Oviglia che, proprio in questa occasione, ha sperimentato per la prima volta lo stile di apertura dal basso con il trapano, dopo essere stato ispirato da M. Piola. Il trapano utilizzato è un mitico Hilti TE 10A, acquistato di seconda mano da un altro pioniere dell'apertura dal basso, Manlio Motto. Con queste premesse, la via acquisisce i connotati di una via "storica", sia per lo stile di apertura in terra sarda sia per l'evoluzione personale di M. Oviglia. Attenzione però che il nome *Personal Mountain* non vuole essere una dichiarazione egocentrica dell'apritore, bensì il nome di un album di Keith Jarrett ascoltato in quel periodo.
Per finire, qualche considerazione personale. Si tratta di una via molto bella, estremamente omogenea sulle difficoltà 6b/c senza mai scendere al di sotto. La roccia è qualcosa di spettacolare, nonostante la presenza di vegetazione sulla parete, l'arrampicata è sempre di qualità. L'impressione avuta è paragonabile a quella sul Monte Oddeu; sembra vegetale ma in realtà si scala su roccia super.
La chiodatura è complessivamente sicura, anche se qualche punto qua e là (soprattutto sull'ultimo tiro) non trasmette buone sensazioni; nulla di particolarmente preoccupante, comunque.

Materiale: 1 corda da 60 m, 10 rinvii.
Esposizione: Nord-Ovest, all'ombra per gran parte della giornata.
Avvicinamento: in meno di 10 minuti inizialmente lungo la sterrata molto rovinata che percorre il fondo di un vallone, poi a sinistra lungo un sentiero che conduce all'attacco della via (ometti). La via inizia sui primi tre fix (inox, placchette Kong) di *Feltrini nel Mondo* per poi obliquare a destra verso una evidente lama/fessura.
Discesa: in doppia lungo la via.

Avanti tutta verso Gutturu Pala.
Vista dall'alto sulla parete di Gutturu Pala.
Ambiente post industriale con i segni indelebili di vecchi cantieri minerari.
La parete vista da sotto.
Avvicinamento breve, attualmente in parte rovinato da una recente alluvione.
Primo tiro, all'apparenza vegetale ma con un calcare di qualità sublime.
Arrivo in sosta sul primo tiro: gocce a gogo.
Secondo tiro (6c+).
Terzo tiro.
Vista dall'alto sul quarto tiro.
La classica immagine dell'arrivo in sosta sul quarto tiro.
Quinto ed ultimo tiro: fosse in falesia, sarebbe unto :-)
Bene ma non benissimo...
Non siamo vicini al mare ma ci pensano le correnti galvaniche a ricordarci la differenza tra acciaio zincato e acciaio inox.
Ultimo sguardo verso la parete: la stagione delle vie lunghe 2019, per quanto mi riguarda, termina qui.