Ritorno dopo 14 anni sulle Tenailles de Montbrison, dove avevo percorso - sempre con Alessandra - la classica *Péril en la demeure*. È la prima struttura rocciosa che svetta quando si valica in auto il Colle del Monginevro; impossibile per un arrampicatore non desiderare di arrampicare là. Avvicinamento e logistica (strada sterrata) però non la mettono tra le mete principali della zona, a favore invece delle pareti più comode della valle che sale verso il Lautaret. Sarà forse per questo motivo che anch'io ho fatto passare tanto tempo tra una visita e l'altra. Ma ne vale la pena: il luogo è molto bello, la roccia è buona e la scelta di vie abbastanza eterogenea. Il tutto in un contesto mediamente "dolomitico", dove occorre possedere almeno i rudimenti della movimentazione su terreni cosiddetti alpini. Una parete da evitare nelle giornate calde, perchè l'esposizione al sole è totale e la scalata non sarebbe piacevole. La scelta di percorrere *L'automne à Pékin* (380 m, 7a max, 6b+ obbl.) è stata suggerita infatti dall'ondata di freddo pre-autunnale; diciamo pure che non abbiamo patito il caldo, anzi! L'itinerario, pescato più o meno a caso dal secondo volume della serie "Itinéraires d'un grimpeur gâté" di P. Mussatto, si è rivelato molto bello. Il tracciato può sembrare forzato e tortuoso, con molti traversi, ma ha una sua logica ovvero quella di cercare la roccia migliore. E così è, infatti, su praticamente tutti i tiri. Le difficoltà sono piuttosto omogenee e ben distribuite in manera da mantenere vivo il livello di attenzione fino alla fine (undicesimo tiro), dove è meglio non rilassarsi ed incappare in errori di lettura. Come al solito, sarebbe un peccato rovinare una salita in bello stile sui tiri più difficili con una macchia su un "semplice" 6c. Fortunatamente oggi così non è stato ma c'è voluta una buone dose di impegno per non cedere. Per quanto riguarda invece la sezione boulderosa (purtroppo su roccia fragile) del decimo tiro (7a), in tutta onestà non sarebbe corretto parlare di onsight pura... è bastato collegare i generosi segni bianchi lasciati il giorno prima sulle prese giuste da giovarav&co. Merci beaucoup les gars!
Materiale: corde da 60 m, 14 rinvii, casco, scarpe per la discesa (a piedi).
Esposizione: Sud, ad una quota di circa 2500 m
Avvicinamento: a piedi, lungo un sentiero che si percorre in poco meno di un'ora dalla macchina. Strada sterrata non proprio in perfette condizioni dal villaggio di Bouchier fino all'inizio del sentiero, ma comunque percorribile anche senza 4x4.
Discesa: dalla cima, una doppia da 30 m fino ad un colletto da dove si seguono gli ometti che riconducono sulla pietraia lungo una traccia di sentiero.
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Avvicinemento con tutta calma, visto il meteo non proprio eccellente.
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Fortunatamente all'attacco le nuvole si sono dissolte.
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Primo tiro (6b+), molto bello.
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Terzo tiro (7a), uno dei più difficili tecnicamente ma non dei più belli. Abbiamo seguito la variante di dx, meglio attrezzata dell'originale; la difficoltà è la stessa.
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Arrivo in sosta sul terzo tiro, con una aerea traversata su prese abbastanza buone.
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La parte finale del quarto tiro 6c) è super placcosa.
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Partenza del quinto tiro (6c+), un bel muro tecnico protetto molto bene.
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Settimo tiro (6a+), alla ricerca della roccia migliore.
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Nono tiro (6b+), esposto ma logico traverso verso destra su roccia non perfetta ma ormai pulita dai passaggi.
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Vista dall'alto sul nono tiro.
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Undicesimo tiro (6c), ovvero la ciliegina sulla torta... per la verità un po' aspra a causa di un passo di non immediata impostazione al termine della fessura.
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Alessandra al termine dell'undicesimo tiro: dall'abbigliamento si intuisce che la stagione autunnale è alle porte. Oggi tutto meno che caldo.
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Discesa dalle Tenailles; dopo una breve doppia si segue l'evidente traccia che riporta all'attacco.
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