martedì 4 ottobre 2022

Badde Pentumas (Lanaitto) - *La vita è amara*

Troppo bella la Valle di Lanaitto per non tornare. Questa volta abbiamo esplorato la caratteristica gola che ospita la parete di Badde Pentumas, dove sono state recentemente aperte alcune belle vie con esposizione non particolarmente soleggiata. *La vita è amara* (350 m, 7a+ max, 6c obbl.) è forse una delle più ripetute, anche se sarà molto raro trovare la coda. Si tratta di un itinerario aperto ormai sette anni fa da M. Oviglia e G. Manconi, che sfrutta abilmente le debolezze di una parete globalmente molto strapiombante per la gioia degli arrampicatori di medio livello ma comunque in cerca di avventura. I traversi sono all'ordine del giorno e impongono una composizione praticamente pari-livello della cordata per non correre il rischio di imbastire manovre di autosoccorso in caso di caduta nel vuoto di uno dei due componenti. Non è terrorismo psicologico ma un semplice consiglio. Detto questo, la via è molto bella; forse più per il contesto ambientale e per il tipo di arrampicata che per la roccia in sé. In Dolomiti sarebbe considerata ottima; qui però siamo in Sardegna e gli standard qualitativi di riferimento sono molto più alti. Solo gli ultimi due tiri si svolgono su roccia grigia compattissima; gli altri invece su roccia arancione per lo più solida con alcuni brevi tratti dove bisogna prestare attenzione. La chiodatura comunque permette di scalare rilassati e le ripetizioni hanno sicuramente contribuito a eliminare qualche blocchetto instabile.
Per quanto riguarda le considerazioni personali, avere Alessandra come seconda di cordata - su vie come queste - è sempre una garanzia: non si lamenta (quasi) mai e si diverte pure. Così a ogni sosta, mentre la recupero, ho il tempo di riposare per affrontare da fresco il tiro successivo. Sono così riuscito a salire onsight su tutti i tiri, quindi giornata top!
Per la discesa abbiamo seguito due opzioni differenti: Alessandra è scesa a piedi lungo una traccia segnalata da ometti che riporta all'imbocco della gola. Io invece ho percorso a ritroso la ferrata, per vari motivi: supportare alcuni sprovveduti e impanicati escursionisti impegnati sulla via ferrata che corre di fianco alla via e per recuperare uno zaino lasciato alla base. È decisamente più rapida la prima soluzione.

Materiale: corde da 60 m, 14 rinvii, casco.
Esposizione: Ovest, sole da metà pomeriggio.
Avvicinamento: nel vallone di Lanaitto, poco prima di raggiungere le grotte di Sa Oche (dove c'è il bivio verso destra), proseguire dritto per qualche centinaio di metri. Al termine di una piccola discesa, posteggiare a destra in un esiguo spazio (2/3 auto). Proseguire a piedi verso destra lungo una larga traccia pianeggiante che si addentra poco dopo nella gola di Badde Pentumas. Percorrere il fondo affrontando qualche breve passo di secondo grado fino a giungere alla base della parete, visibile solo all'ultimo. Calcolare una mezz'oretta.
Discesa: a piedi sul versante opposto (più rapido), seguento gli ometti del rientro della via ferrata, oppure con una doppia dall'ultima sosta fino alla via ferrata che si utilizza poi per scendere fino alla base (più lungo).

Avvicinamento suggestivo sul fondo del canyon di Badde Pentumas.

È sempre bello riguardare le foto, per rendersi conto che sul passo chiave del secondo tiro (7a+) l'assicuratore aveva le mani sullo smartphone invece che sul GriGri: fortunatamente è “autobloccante”!

Alessandra al termine del difficile traverso del quarto tiro (7a).

Quinto tiro (6b+), ancora in traverso.

Sesto tiro (6c+), sempre tutto a destra.

Ottavo tiro (7a+), questa volta si cambia direzione e si esce dagli strapiombi arancioni.

Vista dall'alto sull'esposta parte finale dell'ottavo tiro.

Dopo aver intersecato la via ferrata, si esce in cima con due tiri su roccia grigia di qualità stratosferica.

Al termine della via: facile fare gli splendidi, contro sole, con gli occhiali!

Vista d'insieme dei 2/3 superiori della parete di Badde Pentumas, dalla ferrata che la costeggia.