La freccia rossa evidenzia l’attacco della via che è in comune con la *Cecchinel-Nominé* fino a 2/3 di parete, per poi piegare a destra sotto il seracco sommitale |
Il versante nord
del Grand Pilier d’Angle (4243 m) è solcato da una moltitudine di linee
ghiacciate che corrono quasi rettilinee dalla base alla vetta. Tra esse,
la più frequentata è sicuramente la goulotte percorsa nel 1975 da
Jean-Marc Boivin e Patrick Vallençant, spesso erroneamente chiamata
*Cecchinel-Nominé*. Quest’ultima, in reltà, dal termine delle goulottes
continua diritta su terreno roccioso e misto verticale. La
*Boivin-Vallençant* invece sfrutta i primi 2/3 della *Cecchinel* per poi
piegare a destra - con un lungo traverso - fino a raggiungere
l’evidente goulotte che sale sotto il seracco sommitale. In questo modo è
possibile salire la parete nord del Grand Pilier d’Angle lungo un
itinerario molto estetico e interamente su ghiaccio.
L’unica nota stonata di
quest’itinerario è che purtroppo si trova in un ambiente tanto
affascinante quanto pericoloso. A partire dalla discesa del Col Moore
fino all’attacco della via i rischi oggettivi sono veramente elevati,
per eventuali crolli di porzioni rocciose o di seracchi. La zona, ormai
da un po’ di anni, è piuttosto attiva e in continua trasformazione.
Approfittando delle buone
condizioni della via, Riccardo ed io abbiamo salito appunto la
*Boivin-Vallençant* (900 m, V/5), beneficiando tra l’altro di una luna
(quasi) piena che illuminava a giorno la parete. Il programma iniziale era quello di andare nel pomeriggio a dormire al bivacco della Fourche... giunti rapidamente davanti alla sua porta, però, ci siamo trovati di fronte il Pilier d'Angle in tutto il suo splendore! Non abbiamo resistito e ci siamo avviati subito, con l'intenzione poi di bivaccare quando saremmo stati stanchi: cosa che è avvenuta in vetta, a circa 4200 metri di quota con solo un telo in due... freddino! Il mattino successivo
abbiamo percorso l’ultimo tratto della Cresta di Peuterey fino in vetta
al Monte Bianco per poi scendere a prendere la funivia all’Aiguille du
Midi. Questi, in sintesi, i nostri tempi:
- Punta Helbronner: ore 12
- base del Pilier d’Angle: ore 15.30
- arrivo vetta Grand Pilier d’Angle: ore 21.30
- bivacco
- partenza vetta Grand Pilier d’Angle: ore 6.30
- vetta Monte Bianco: ore 9
- Aiguille du Midi: ore 13
Materiale: 1 corda da 50 m, 1
cordino in kevlar (5.5 mm X 50 m, per le doppie del Col de la Fourche e
del Col Moore), 8 chiodi da ghiaccio, 1 serie di TCU dal #00 al #3
Metolius.
Avvicinamento: Combe Maudite - salita al Col de la Fourche - discesa (2 doppie) - salita al Col Moore - discesa (3 doppie).
Discesa: dalla vetta del
Grand Pilier d’Angle, raggiungere la cima del Monte Bianco lungo la
Cresta di Peuterey e scendere per una delle vie normali.