Nel periodo di transizione tra la stagione primaverile e quella estiva, quando in quota c'è ancora troppa neve oppure c'è scarso rigelo notturno, sono molto aprezzati tutti quei percorsi rocciosi situati attorno ai 3000 metri, di cui la Valle d'Aosta è ricca. Sono creste di media difficoltà tecnica ma molto interessanti sotto il profilo paesaggistico. Se poi, come in questo periodo, siamo anche alla ricerca di luoghi poco affollati, la cresta percorsa oggi è una buona alternativa da prendere in considerazione.
Per renderla alpinisticamente più interessante, abbiamo anche percorso una delle due vie "moderne" attrezzate ultimamente dagli alpini S. Cordaro e V. Stella sulla parete Sud Sud Ovest della Becca di Viou. La scelta è ricaduta su *Gemelli diversi*, semplicemente perchè avevo già percorso la seconda opzione (
*L'aspiratutto*), l'anno scorso. In realtà, ci sarebbe da dire che ques'ultima è una via di roccia a tutti gli effetti, ben protetta e ben individuabile; consigliata. *Gemelli diversi* invece è nata come una via di misto moderno invernale; solo così si spiega l'attrezzatura in posto, che presenta (pochi) fix dove in realtà si utilizzano protezioni veloci oppure su tratti relativamente facili. Allo stato attuale, se ne consiglia una ripetizione solo nello stile in cui è stata aperta.
Dalla vetta della Becca di Viou abbiamo poi proseguito sul filo di cresta, inizialmente molto facile, verso il Mont Mary, la Tête d'Arpisson, la Punta di Senevé e le due punte di Tsaat à l'Etsena. Nell'ultimo terzo, la cresta diventa più tecnica, con il superamento di alcuni torrioni dall'aspetto poco invitante ma che poi lasciano intravedere sempre un passaggio agevole. Il più ardito è forse l'ultimo - Tsaat à l'Etsena Est - che oppone una sezione più difficile ma relativamente compatta per arrivare in vetta.
La discesa verso il Colle di Fana e il rientro all'Alpe di Viou, infine, non pongono problemi di sorta... se non quelli legati al considerevole sviluppo. L'anello completo andata/ritorno è stato registrato di circa 15.5 km, da noi portato a termine in circa 7.30 ore, senza correre.
Materiale: 1 corda da 50 m, qualche rinvio, una scelta di friends.
Esposizione: sulla Becca di Viou si arrampica a Sud Ovest, poi il proseguimento della cresta ha andamento verso Est. Praticamente sempre al sole.
Avvicinamento: il punto di partenza ideale è l'Alpe di Viou, al termine della strada sterrata che parte da Blavy (circolazione regolamentata). Da qui, raggiungere lungo comodo sentiero la base della parete Sud Sud Ovest della Becca di Viou; una piccola deviazione a sinistra in piano a circa 2500 metri di quota.
Discesa: terminando la traversata, come noi, a Tsaat à l'Etsena Est, si scende per sfasciumi al Colle di Fana e all'Alpeggio Senevé, dove un comodo sentiero riporta all'Alpe di Viou.
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Una panoramica invernale della cresta in questione (foto Summitpost).
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Primi metri di *Gemelli diversi* alla Becca di Viou.
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Panorama sulla plaine di Aosta dalla via *Gemelli diversi*.
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Dalla vetta della Becca di Viou si scorge tutta la cresta fino a Tsaat à l'Etsena. Il meteo, contrariamente a quello che sembra, ci ha assistito...
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Classico terreno da corda corta.
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Qualche passaggio aereo in cresta.
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La cresta, nell'ultima parte, è un susseguirsi di torrioni rocciosi di roccia purtroppo non solidissima.
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Vetta occidentale di Tsaat à l'Etsena; si scorge anche l'ometto della vetta orientale, di poco più elevata.
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Tsaat à l'Etsena Est, che segna per noi il termine della traversata.
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Rientro all'Alpe di Viou lungo un comodo sentiero panoramico (foto A. Vignal).
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Panoramica del percorso effettuato.
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