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Panoramica di Taghia |
Dopo aver sognato a
lungo sulle fotografie del libro di Arnaud Petit “Parois de légende”,
sono finalmente riuscito a mettere le mani sul bellissimo calcare di
Taghia.
Nel cuore dell’Atlante
Marocchino, a circa 200 km a est di Marrakech (e a circa 2000 metri di
quota), si trova questo tranquillo villaggio di pastori berberi solo
ultimamente “turbato” dalla presenza di arrampicatori di tutto il
Mondo... fortunatamente in quantità per ora limitata. Esistono
attualmente due piccole gîte d’étape dotate di sufficienti comfort
(acqua calda ed energia elettrica) per un soggiorno di più giorni.
Considerato l’accesso non proprio immediato - 8 ore di macchina e 2 ore e
mezza a piedi - è consigliabile rimanere per almeno una settimana...
scoprendo così che senza cellulare e senza internet si può vivere
tranquillamente :-)
Ci sono vie di arrampicata
per tutti i gusti, anche se le più belle sono quelle sopra il 7a. Le
pareti sono piuttosto alte e verticalissime, perlopiù inserite
all’interno di profonde gole che contribuiscono a rendere l’ambiente
assai severo. La qualità della roccia è ottima ovunque... incredibile!
In sette giorni di permanenza
a Taghia, nonostante la meteo un po’ bizzarra, siamo riusciti comunque a
salire alcune tra le vie più belle e rinomate:
*Au nom de la réforme* (280 m, 6c max, 6b obbl.), roccia super, gradi onesti;
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*Les rivières pourpres* (500 m, 7c max, 7a obbl.), salita in 7 ore fino in cima al Taoujdad, mooolto fisica;
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*Baraka* (700 m, 7b max, 6b obbl.), “polverizzata” in sole 4 ore dall’attacco fino in vetta all’Oujdad;
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*L’axe
du mal* (500 m, 7c+ max, 7a obbl.), salita e scesa in doppia in 7 ore,
una parete abbastanza impressionante, fuori dal mondo;
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*L’âne sale* (120 m, 7a max, 6b obbl.), corta via sulla strada del ritorno... senza troppo interesse purtroppo.