Modulo di goulottes con il corso di formazione per aspiranti guide alpine del collegio trentino. Quest'anno la situazione delle vie di ghiaccio sul Monte Bianco è purtroppo assai triste. Il forte vento che ha soffiato tutto l'inverno ha deteriorato goulottes e pareti nord rendendo ardua la scelta di linee scalabili.
Dopo aver fatto la visita di rito alle vie più gettonata della stagione - ovvero la *Albinoni-Gabarrou* (500 m, III/4+) sul versante Est del Mont Blanc du Tacul e la *Mallory-Porter* (1000 m, II/AD+) sulla parete Nord dell'Aiguille du Midi - siamo riusciti a cogliere in un giorno perfetto (freddissimo con sole) la *Cascade des Cosmiques* (200 m, III/5 M), simpatica (e neanche troppo facile) linea di comodo accesso, corta ma che condensa vari stili della scalata invernale in alta quota.
Siamo andati infine a curiosare una linea incastonata tra le pieghe del Gros Rognon, comodissima da raggiungere ma invisibile se non dalla sua base: *Pas d'agonie I* (200 m, III/5 M6+). Su indicazione del buon Martino, che era andato appositamente in ricognizione, siamo potuti andare a colpo sicuro. Ed è stata una piacevolissima sorpresa. Da tenere presente come valida alternativa alle ormai sature linee di dry/ghiaccio/misto della Pointe Lachenal... solo un po' più difficile. Nelle condizioni attuali è richiesta una buona tecnica di dry ma è comunque sempre possibile proteggere adeguatamente con protezioni veloci. Su tratto più delicato del terzo tiro è anche presente un vecchio spit. Le soste sono tutte a chiodi, in buono stato.
Materiale: 2 corde da 60 m, 4 viti da ghiaccio, 1 set completo di friends da #.1 X4 a #2 C4 BD
Esposizione: NE molto incassato. Praticamente non prende mai sole.
Avvicinamento: in circa 20 minuti dall'Aiguille du Midi. Teoricamente non servono neppure le pelli di foca (che comunque è sempre prudente tenere nello zaino), basta tenersi alti contornando il Rognon contro le rocce. Il pendio che permette di raggiungere l'attacco della goulotte si può anche percorrere a piedi.
Discesa: in doppia lungo la via, utilizzando gli ancoraggi di salita. Con corde da 60 m si possono saltare alcune soste.
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Primo tiro nella goulotte: volendo, si riescono a mettere anche viti da ghiaccio (che per questa stagione è una rarità). |
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Arrivo in sosta sul primo tiro. |
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Dalla prima sosta è visibile tutta la parte centrale, molto caratteristica. |
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Tipico "ambiente goulotte". |
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Raffaele supera con disinvoltura la sezione di dry del terzo tiro (M6+). |
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Ultimo tiro, praticamente roccia; più facile con le mani che con le piccozze :-) |
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Sguardo dall'alto sul terzo tiro: visibile la parte di ghiaccio nella seconda metà del terzo tiro. |
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Vista da sotto della goulotte. |