Chi conosce la roccia del versante Ovest della Becca d'Aran (vie *Carrel* e *Anita*) può già immaginare cosa troverà in questo nuovo settore. A dire il vero però, essendo le nuove vie più difficili, la qualità della roccia è migliore. Permangono comunque zone friabili, per cui il consiglio è sempre quello di arrrampicare con circospezione tastando bene tutti gli appigli che si intendono utilizzare.
I protagonisti della valorizzazione di questa parete sono le guide alpine locali Roberto Ferraris, François Cazzanelli, Francesco Ratti e Marco Farina che hanno attrezzato, completamente a fix, un po' dal basso e un po' dall'alto, otto vie di più tiri fino a 80 metri di sviluppo.
La frequentazione è rimandata alla primavera (possibile accesso con le pelli di foca), anche se il periodo migliore per arrampicare qui rimane l'estate inoltrata e soprattutto l'autunno. Per ora non è ancora stato pubblicato un topo completo delle vie aperte, in quanto i lavori sono ancora in corso. Seguiranno aggiornamenti.
Su indicazione degli apritori, oggi abbiamo percorso due vie carine per prendere confidenza con il tipo di roccia e per confrontare le valutazioni iniziali. *Tacche anoressiche* (80 m, 7a max, 6b+ obbl.) è attualmente la via più difficile tra quelle che raggiungono la sommità della struttura; presenta un tiro mediano piuttosto sostenuto con una prima parte più tecnica su tacche piccole seguita da una parte finale più fisica in cui bisogna essere ancora freschi per cercare le prese non proprio evidenti. Complessivamente un 7a, salito onsight, che non si presta a ritocchi verso il basso.
Per concludere il trattamento tonico ai bicipiti, abbiamo salito poi il monotiro *Balcone su Cheneil*, situato più a sinistra. Dopo la sosta si notano ancora alcuni fix su un tentativo di secondo tiro... non seguiteli, finiscono nel nulla: verranno presto smantellati. Anche questo monotiro, perscorso onsight, si può attestare attorno al 7a: una sezione molto tecnica di equilibrio a metà e due chiusure verso la fine.
In attesa della relazione completa della parete, si può dire che - in ragione del suo carattere "alpino" - non sarà mai un luogo stra-frequentato. Rimane comunque un angolo pittoresco della Valtournenche che si apprezza ancor di più alle luci dei tramonti autunnali, che probabilmente hanno suggerito ai valorizzatori il nome di Parete Dorata.
Materiale: 1 corda da 60 m, 12 rinvii, casco.
Esposizione: Sud Ovest, sole da metà/tarda mattinata.
Avvicinamento: in circa 45 minuti da Cheneil, sono poco meno di 500 metri di dislivello. È possibile salire direttamente lungo pendii sostenuti (tracce di sentiero) oppure effettuare un giro largo sfruttando la prima parte del sentiero per la Becca d'Aran e tagliare in diagonale a sinistra verso l'attacco delle vie.
Discesa: in doppia lungo le vie.
Vista d'insieme della Parete Dorata. |
Scorci autunnali in Valtournenche. |
Alla base della Parete Dorata; roccia inusuale per la Valle d'Aosta. |
L'attacco di *Tacche anoressiche*. |
Il topo della via. |
Sulla foto sono indicati i tracciati delle vie da noi percorse. Ne esistono altre attrezzate. Per il topo completo occorre ancora aspettare che i lavori vengano ultimati dagli apritori. |