Les Aiguilles de Bavella (Corsica) viste dal mare. |
Vista panoramica sulla falesia di Rocca Doria Monteleone (Sardegna). |
L'autunno è la stagione ideale per i viaggi-arrampicata. Quest'anno siamo tornati nei "soliti posti", cercando però di variare un po' il programma. Ci siamo diretti inizialmente in Corsica per visitare due dei luoghi più celebri (non a torto) per l'arrampicata e non solo: Restonica e Bavella. In entrambi abbiamo percorso una via lunga, come già descritto nei post precedenti.
Ci tenevo poi a tornare in un'area boulder che mi aveva particolarmente colpito tanti anni fa durante una precedente visita sull'isola: Punta Capineru. Pur non amando particolarmente i blocchi, ci sono state alcune situazioni e alcuni luoghi che mi hanno ispirato. Dopo Fontainebleau, Capineru è stato uno di questi. Blocchi di granito di ogni dimensione sparsi a bordo mare. Prese tendeggianti ma abrasive oppure buchi finemente cesellati dalle maree e dagli agenti atmosferici. La fortuna di trovare un local che suggerisse i passaggi più interessanti è stata inaspettata; meglio così, perchè da solo non avrei avuto la fantasia e l'occhio per vedere le linee più belle.
Un breve viaggio in traghetto da Bonifacio a Santa Teresa di Gallura ci ha depositato in terra sarda per l'ennesimo trasferimento in auto: direzione Rocca Doria Monteleone. Le foto di Maurizio Oviglia che ritraggono arrampicatori sulle rocce particolari di questo settore hanno fatto il giro del Mondo: non si poteva non farci visita almeno una volta. Sapevamo che l'arrampicata non ha fama di essere di qualità a causa di una roccia troppo tenera; in realtà non è poi così terribile. Più terribile forse è fidarsi dei vecchi chiodi che fortunatamente ora stanno lasciando il posto a nuovi luccicanti fittoni resinati, sempre per mano dell'instancabile Maurizio Oviglia che qui non è proprio di casa... abitando a Cagliari! Lavoro titanico; la comunità di arrampicatori ringrazia.
Se l'arrampicata può non piacere a tutti, c'è un elemento che lascia sempre a bocca aperta: il luogo particolare in cui si trova la falesia. È una "rocca", appunto, che domina un invaso artificiale situato nell'entroterra di Alghero. Il paese è molto tranquillo e situato in posizione etremamente panoramica.
Dopo la visita-lampo a Rocca Doria Monteleone, ci siamo quindi diretti a Sud verso Capo Pecora. Qui ci è sembrato di tornare per un attimo sul granito della Corsica. Il luogo è incantevole e il mare limpidissimo. Particolarmente pittoresca è la spiaggia cosiddetta delle uova di dinosauro, a causa della grande quantità di pietre arrotondate che si trovano sul fondale. Per quanto riguarda l'arrampicata, l'interesse dell'area risiede principalmente nella location (in riva al mare) e nello stile (quasi esclusivamente trad). Le fessure più evidenti sono state esplorate e percorse con protezioni veloci che qui si possono ulitizzare con relativa facilità. Se è vero che alcuni itinerari si sviluppano su più lunghezze, è anche vero che le vie non possono contare su uno sviluppo interessante. La giornata di scalata si traduce così in concatenamenti di vie "corte"... e bagni "lunghi" :-)
Capo Pecora, in realtà, è stata un tappa intermedia per spezzare il viaggio verso l'iglesiente, la vera meta della vacanza in Sardegna. Dopo anni di frequentazione di Cala Gonone - Baunei - Ulassai ci era venuta infatti la curiosità di visitare l'altro polo arrampicatorio sardo di cui avevamo solo sentito parlare (bene). Facendo base a Gonnesa, in un comodissimo e spaziosissimo appartamento di parenti di Simone Sarti (noto arrampicatore cagliaritano) - che però abbiamo scoperto per caso solo dopo, ci siamo diretti verso alcune tra le più famose falesie del Sud-Ovest dell'isola.
Per ora direi che ci siamo fatti un'idea delle possibilità arrampicatorie della zona... senza peraltro aver visto tutte le aree principali. Ci sono tantissime aree ancora da visitare nelle prossime vacanze: un paradiso per gli amanti dei monotiri, oltre che della terra sarda al di fuori della stagione turistica. Ecco, se proprio si dovesse trovare un "difetto", qui mancano le alte pareti del Supramonte. Ma il fascino della Sardegna è proprio questo: selvaggia ovunque con scenari sempre diversi.