Non ci si stanca mai di arrampicare sulle belle pareti calcaree del Col du Sanetsch, a monte di Sion (Vallese). Avvicinamento a piedi breve, che compensa quello automobilistico un po' meno breve, qualità della roccia, verticalità delle pareti, clima top anche nelle giornate più calde dell'anno, frequentazione estremamente limitata sono solo alcune fra le caratteristiche che rendono speciale l'arrampicata in questo luogo. Lo frequento dalla fine degli anni '90 e posso dire che è stato fatto molto per rendere più accessibili le vie ma ancora adesso non si incontrano cordate nei paraggi.
La maggior parte delle vie sono state attrezzate dai fratelli Remy e presentavano originariamente una chiodatura molto rarefatta e, a volte, ache poco logica (o meglio, una logica ce l'avrà anche avuta ma non corrispondeva con quella della maggior parte degli arrampicatori). Probabilmente, in seguito alle prevedibili lamentele, Claude e Yves si sono resi conto che per non far cadere le loro creazioni nel dimenticatoio avrebbero dovuto renderle più accessibili. Sono così tornati più volte ad aggiungere anche più del doppio dei punti originariamente piantati. Adesso infatti quasi tutte le vie sono chiodate molto bene e non c'è più il rischio di prendersi grandi spaventi soprattutto in partenza dalle soste, quando il primo fix si trovava parecchi metri al di sopra. A essere pignoli, resta il problema degli incroci delle vie che però si risolve molto semplicemente acquistando l'ultima edizione della guida, redatta proprio dai fratelli Remy ("Escalades - 6000 longueurs pour tous niveaux: Vaud, Chablais, Bas-Valais, Sanetsch", 2019), contribuendo così all'enorme lavoro svolto in parete. Merci les frères!
Oggi giornata super tranquilla in cui abbiamo percorso una via relativamente semplice ma omogenea sul 6c, alla Paroi du Dam: *La lumière des justes* (150 m, 6c+ max, 6b obbl.) che nasce dalle spoglie della precedente *Sombre confusion* e di *Myrlie* originale. Il nome della prima via la dice tutta su come anche i fratelli Remy si fossero già resi conto nel 1986 della confusione di vie presente in parete. Ora c'è un po' più di ordine ma per non perdersi è fondamentale la relazione aggiornata delle vie.
Considerata la modesta lunghezza degli itinerari in questo settore (cinque tiri, tutti da scalare comunque) è possibile naturalmente percorrerne due senza problemi oppure terminare la giornata scalando sui monotiri prresenti a destra e sinistra, altrettanto belli e meritevoli.
Materiale: corde da 60 m, 12 rinvii.
Esposizione: Sud, al sole fino a metà pomeriggio.
Avvicinamento: in circa 20 minuti dal parcheggio, evidente, bolli rossi.
Discesa: in doppia lungo l'asse della via. Con corde da 60 m si riescono a fare due calate molto lunghe fino a terra: da S5 a S2 e da S2 a terra.
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Avvicinamento alla Paroi du Dam.
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Primo tiro (6c), abbastanza lungo.
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Terzo tiro (6c), roccia stratosferica.
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Vista dall'alto sul bellissimo terzo tiro.
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Discesa in doppia, vista lago di Sanetsch.
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C'è ancora tempo per qualche monotiro. A sinistra della Paroi du Dam c'è qualche bella possibilità, come questa: *La Jean-Maurice*, un 7a che definire tonico sarebbe riduttivo.
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