Arrampicata a Varasova: ultimo tiro di *Christophoros Agnoglou* (7b). |
Arrampicare sulle torri di conglomerato di Meteora è sempre stato uno dei miei sogni, fin dalla prima volta che avevo visto il film cult 007 "For your eyes only". Quest'anno l'occasione di andarci si è presentata in un autunno particolarmente piovoso, almeno sul Nord Italia. Visto l'avvicinarsi di una mega perturbazione atlantica, abbiamo acquistato da un giorno per il successivo il biglietto aereo per la Grecia. Sicuramente non è il modo più economico per volare ma molto meglio che prenotare mesi prima per trovarsi nella località sognata con piogge torrenziali...
L'ispirazione per la Grecia è venuta in realtà durante un week-end a Finale Ligure, sentendo parlare casualmente una giovane coppia che mostrava su una topo-guida le falesie bellissime che avevano visitato. Recentemente si sente parlare solo di Leonidio; sembra che sia la nuova Kalymnos, una meta da non mancare... ma ultra frequentata.
Non è stato difficile mettere insieme tutti gli elementi, comprare la suddetta guida ("Greece sport climbing. The best of" di A. Theodoropoulos) e lanciarsi in un tour da Nord a Sud, cercando di visitare i luoghi più belli per l'arrampicata.
Complici due settimane di bel tempo, abbiamo scalato 13 giorni di fila per un totale di 74 tiri di corda... rimediando chiaramente una bella infiammazione ai muscoli delle braccia. Era ovvio che qualche giorno di riposo sarebbe stato di gran giovamento... ma era impossibile stare fermi solo a guardare tutte quelle belle falesie :-)
Prima tappa: Almyros.
Abbiamo scalato nella falesia di Kofi, nota per la scalata severa e i gradi non regalati... welcome in Greece, is not always like Kalymnos! Luogo molto selvaggio, frequentazione nulla.
Seconda tappa: Meteora.
In tre giorni di permanenza a Kastraki, abbiamo salito le seguenti vie:
- *Sickle* (150m, 6b+ max);
- *Orchid* (150 m, 7b+ max);
- *Action direct* (250 m, 8b max o 7b con 2 p.a.);
- *Southwest ridge* dell'Holy Ghost Guardian (60 m, 6b+);
- *Pebble in the sky* (200 m, 7a+);
- *Iphigenia* (250 m, 7a).
Tutte belle e meritevoli di ripetizione.
Terza tappa: Pyli.
Abbiamo scalato nelle due falesie principali: Mouzaki e Pyli Gorge. Quest'ultima in particolare merita una particolare menzione. Per quanto mi riguarda, è la falesia più bella visitata nel corso della vacanza, facendo una media di: bellezza dell'arrampicata, contesto ambientale, frequentazione, qualità della roccia.
Quarta tappa: Varasova.
Un versante di una montagna di circa 900 metri che precipita sullo splendido mare greco. Calcare grigio verdoniano di qualità eccelsa. È il paradiso delle multipitch di tutte le lunghezze... ma con clima assolutamente fresco. Luogo invernale per eccellenza. Viste le temperature tropicali, ci siamo "limitati" ad una sola via... secondo il topo una delle più belle.
- *Christophoros Agnoglou* (150 m, 7b max).
Quinta tappa: Kyparissi.
È il the dark side of Leonidio. La valvola di sfogo frequentata da chi vuole fuggire dalla ressa di Leonidio. Un piccolo villaggio sul mare, a misura d'uomo; tranquillità garantita e falesie di qualità super!
Abbiamo visitatoi settori: Kapsala, Vlychada, Watermill, Psilovrachos... tralasciando purtroppo Babala, forse quello più bello ma anche più duro. L'infiammazione alle braccia era già a livelli stellari.
Sesta e ultima tappa: Leonidio.
Non potevamo lasciare la Grecia senza aver almeno visto quella che è considerata la nuova mecca dell'arrampicata nel Mediterraneo. A dire il vero, sapevamo a cosa andavamo incontro... e così è stato. La frequentazione osservata al settore Mars è qualcosa di incredibile: provare per credere.
Abbiamo scalato nel già citato settore Mars, a Elona e a Hada. Tutti e tre fantastici e purtroppo vittime del loro successo.