La traversata della Catena del Morion è una di quelle gite mitiche attorno alle quali aleggiano misteri, racconti e leggende dai contorni non proprio definiti. Non esiste una relazione specifica, se non il collage di una miriade di creste e crestine da estrapolare dal prezioso e introvabile volume "Alpi Pennine I" della collana CAI-TCI. Se ne conoscono pochissime ripetizioni... e nessuno ricorda dettagli particolari. Solo percorrendola abbiamo compreso il motivo: è talmente lunga che richiede troppa memoria per essere ritenuta :-)
La scelta di questa traversata è ricaduta nell'ambito del corso di formazione professionale per aspiranti guide alpine: c'erano due giorni di bel tempo stabile a disposizione, bisognava trovare un terreno misto (neve/roccia) su cui cimentarsi, volevamo esplorare luoghi isolati con poche informazioni a riguardo e metterci in gioco su un terreno che prevedeva più incognite che certezze.
Il risultato è stata un'esperienza sicuramente intensa, lungo una delle creste più lunghe e complesse presenti sul territorio della Valle d'Aosta. La roccia è spesso di dubbia qualità (meglio a Nord che a Sud), il materiale in posto è praticamente assente, tranne nel tratto compreso tra il Colle del Mont Gelé e la Becca Crevaye in cui si trova un fix ogni 20 m circa... forse esagerato! Proprio di fianco al caratteristico foro si trova il cantiere del bivacco "Luca Pasqualetti", non ancora in posto. Non entro nel merito delle scelte che hanno portato a ipotizzare un bivacco fisso in questo luogo ma mi permetto soltanto di esprimere alcune perplessità su un'ipotetica maggiore frequentazione di questi luoghi tanto selvaggi quanto pericolosi. È vero che la qualità della roccia nei pressi del futuro bivacco è discreta ma proseguendo verso sud peggiora sensibilmente fino a diventare a tratti preoccupante.
Probabilmente le condizioni in cui l'abbiamo affrontata non erano tra le migliori ma avevamo a disposizione quei giorni e ci siamo ingaggiati lo stesso, forti di una meteo stabile; in autunno lo zaino è alleggerito da piccozza e ramponi... ma occorre fare bene i conti con le riserve idriche perché sulla cresta non c'è acqua. Noi, per contro, avevamo neve da fondere a volontà ;-)
Materiale: 1 corda da 40 m, 1 cordino di servizio per le doppie da 40 m, 1 set di friends da #.3 C4 a #2 C4 BD, fettucce, cordini da abbandono, ramponi e piccozza ad inizio stagione, materiale da bivacco.