Cinque giorni all'insegna del meteo bizzarro in Dolomiti, nell'ambito del corso valdostano per aspiranti guide alpine. Tra un acquazzone e l'altro siamo riusciti comunque a svolgere attività di buon livello, riempiendo egregiamente le giornate, anche quelle con pioggia battente.
Con i miei gruppi di giornata ho percorso le seguenti vie, tutte belle, che consiglierei vivamente per estetica e qualità della roccia.
*Architettura gialla* (400 m, 6c max, 6a obbl.), sulla Punta Emma (gruppo del Catinaccio): una via relativamente recente, del 2018, confezionata da un apritore che è sempre una garanzia, H. Grill. Tracciato ardito ma logico in un dedalo di strapiombi, con la sicurezza dei fix alle soste e di solidi chiodi lungo i tiri.
*Regenbogen* (250 m, VII max, VII obbl.), alle Mesules: tipico itinerario in perfetto stile trad, con protezioni rarefatte e roccia top. La via è resa celebre dalla quarta lunghezza, temuta per la chiodatura ingaggiosa e obbligatoria, VII grado senza deroghe.
*Occhi d'acqua* (250 m, 7a+ max, 6c obbl.) alla Torre del Formenton: splendida via sportiva su roccia incredibilmente compatta. Un frammento di Wendenstöck incastonato tra le pieghe della dolomia. Anche questa è una via relativamente recente, del collega trentino M. Bozzetta, situata in un ambiente pittoresco e poco frequentato.
Nei giorni rimanenti ci siamo rifugiati sotto gli strapiombi della falesia L'Ander a Boscoverde e sulle comode strutture di Arco (Rupe Secca).
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Primo giorno, quello con meteo migliore: direzione Punta Emma (Catinaccio).
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*Architettura gialla*, accesso comodissimo dal rifugio Vajolet.
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Fabio C. studia la linea tra gli strapiombi della Punta Emma.
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Fabien C. e Marco T. si godono uno dei tiri più belli della via, il sesto.
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Poche speranze di trovare le Mesules asciutte... invece no! Mauro D. impegnato sui primi metri della *Regenbogen*: roccia incredibile.
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*Regenbogen*, secondo tiro.
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Terzo tiro, la caratteristica lastra staccata (foto M. Abram).
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Lo spauracchio della via, ovvero il temutissimo quarto tiro (VII, obbl.). Manuel A. lo affronta con eleganza e tranquillità.
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Penultimo tiro della *Regenbogen*, l'unico con roccia non proprio ottima.
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Selfie di gruppo al termine della *Regenbogen*: da sx, Nadir M., il sottoscritto, Manuel A. e Mauro D.
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Giornata di pioggia battente ma non sotto gli strapiombi de L'Ander a Boscoverde.
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Finalmente di nuovo il sole e una meta per me nuova.
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Direzione Torre del Formenton: lunga camminata in un ambiente da cartolina.
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Primo tiro di *Occhi d'acqua* (foto G. Vidoni).
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Secondo tiro (7a+), calcare semplicemente perfetto!
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Vista dall'alto sul secondo tiro (foto G. Vidoni).
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Terzo tiro (6c+), sempre roccia stellare (foto G. Vidoni).
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Didier C. assicurato da Fabien G. si gode il terzo tiro.
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Selfie di vetta con Bepi V. e la mitica parete Sud della Marmolada.
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Il rifugio Fuciade (Passo San Pellegrino), molto Swiss style!
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L'ltimo giorno tra un acquazzone e l'altro riusciamo a salire *Ricci e capricci* sulla Rupe Secca di Arco.
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