Giungendo ad Aosta dalla Bassa Valle, non si può fare a meno di notare in alto a sinistra il caratteristico Colle di Salé, ovvero la larga sella dal profilo regolare che si staglia contro il cielo a Est del Mont Emilius. Questa, in realtà, costituisce la parte finale di una bella cresta che culmina con i 3357 metri della Grande Roëse. Oggi siamo andati a curiosare questo angolo della Valle d'Aosta tanto visibile dal fondovalle quanto selvaggio nella realtà. Il motivo è da attribuirsi sostanzialmente alla lunghezza degli avvicinamenti e ai notevoli dislivelli da percorrere per raggiungere cime non famose e neppure molto alte.
In un periodo in cui il "distanziamento sociale" è più che mai d'obbligo, la scelta di un percorso come questo si è rivelata azzeccata. Nelle condizioni in cui l'abbiamo percorsa, la progressione è stata quella tipica del terreno misto, con una armoniosa alternanza di roccia e neve. Normalmente è preferibile percorrerla in stagione estiva avanzata, risparmiando così sul peso di ramponi e piccozza.
Inutile dire che la cresta è molto panoramica, in quanto si trova proprio in mezzo alla Valle d'Aosta, con una skyline che spazia dal Gran Paradiso al Monte Rosa, passando per Monte Bianco, Grand Combin e Cervino. Tecnicamente parlando, non oppone difficoltà di rilievo ma neccessita comunque una buona abitudine a muoversi su terreno esposto oppure su rocce poco solide.
La traversata classica sarebbe compresa tra il Colle di Leppe e il Colle di Salé, da dove si può rientrare direttamente al bivacco Menabreaz. Vista la bella giornata a disposizione, abbiamo deciso di proseguire verso Nord fino al termine della cresta vera e propria che presenta ancora qualche sezione interessante in corrispondenza della Torre di Salé. Il rientro lungo l'esposto sentiero che collega il vallone di Saint-Marcel a quello delle Laures (Bonplan) è degno di nota: camminare agevolmente su una traccia che sfrutta astutamente le debolezze di uno scosceso versante roccioso è un lusso!
Materiale: 1 corda da 20 m, 4 friends medi, ramponi e piccozza ad inizio stagione.
Esposizione: la cresta ha andamento N-S, in linea generale si sale al sole e si scende all'ombra. In realtà il sole è praticamente sempre presente, ma non negli occhi ;-)
Avvicinamento: il Colle di Leppe, dove inizia la cresta, si raggiunge in meno di un'ora dal bivacco Menabreaz alle Laures, ottimo punto d'appoggio per la traversata.
Discesa: intercettato il sentiero a Bonplan, seguirlo verso SW fino a ricongiungersi con quello di accesso alle Laures.
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La splendida conca delle Laures che ospita il bivacco Menabreaz.
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Salita al Colle di Leppe.
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Sguardo verso Nord e il proseguimento della cresta, dalla Punta Garzotto.
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Giornata splendida, neanche una nuvola.
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In vetta alla Grande Roëse.
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Dalla vetta della Grande Roëse, si scende verso Nord (foto F. Perrone).
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Qualche passaggio di arrampicata non difficile lungo la cresta.
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La piccola croce sulla vetta della Punta Junod, con lo sfondo della Grande Roëse.
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Ancora tanta neve in cresta, che rende la progressione più "mista" che "rocciosa".
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Ultima breve lunghezza di corda per raggiungere la sommità della Petite Roëse (foto F. Perrone).
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Proseguiamo la traversata in cresta oltre la Becca di Salé, verso la Torre di Salé e il passaggio di Bonplan.
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